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Tutti gli occhi sulla solitaria Cole Bauer

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

Tutti gli occhi sulla solitaria Cole Bauer

È arrivata seconda. Ma quasi nessuno si rammenta di chi sia il primo arrivato. La scena l’ha presa infatti tutta lei. Uno scricciolo americano, per la precisione di Long Island, New York, di 45 chili di peso e 157 centimetri di altezza. Cole Brauer, 29 anni, è la prima americana ad aver fatto il giro del mondo in barca a vela in solitaria. E lo ha fatto gareggiando nella Global Solo Challenge, una circumnavigazione estrema del globo, pari a 26mila miglia nautiche, senza scali. Ha sfidato perplessità relative al suo sesso – la vela è affare maschile, han sempre pensato in molti – e alla sua stazza modesta. Ci ha messo 130 giorni. Con la sua barca First Light, ha doppiato i più famosi capi di tre continenti – capo di Buona Speranza in Sudafrica, capo Leeuwin in Australia e capo Horn in Cile – ed è approdata a La Coruña, nella Spagna nord-occidentale, il 7 marzo, alla vigilia della festa della donna.

Era partita il 29 ottobre. Simpatica, deliziosa, senza atteggiamenti da diva e da supereroina, Cole ha via via postato le sue quotidiane avventure grazie al team che la seguiva a terra. L’abbiamo vista soffrire, piangere, danzare, tingersi le unghie, esaltarsi per un’alba, sciogliere i capelli al vento, incrinarsi una costola per la furia del mare, infilarsi un ago in vena per evitare la disidratazione – cosa mai fatta prima in vita – seguendo le istruzioni del team che la seguiva da terra, da migliaia di chilometri di distanza.

E si è così guadagnata quasi 500mila seguaci su Instagram. Parrebbero pochi, rispetto a certi influencer “de’ noantri”, milionari, ma quelli di Cole sono autentici, appassionati e frutto del suo sudore autentico, di fatiche, di abilità e di tenacia. Se anche gliene verrà gloria e futuri guadagni, ben vengano: se li è guadagnati rischiando sul serio. Basti rammentare che c’erano una cinquantina di iscritti alla sfida, all’inizio. Ne sono partiti poi solo 16. All’arrivo se ne sono contati sette. L’avvio era scaglionato, a seconda delle caratteristiche delle imbarcazioni e della loro velocità. First Light, il mezzo di Cole, è piccolo, potrebbe trasportare solo due persone. Gli organizzatori stimavano che il lungo viaggio avrebbe potuto richiedere da 70 giorni, per le imbarcazioni più veloci, a 200. E senza poter prevedere le bizzarrie e gli ostacoli, potenzialmente drammatici, del tempo e del mare che non sono mancati. Prima dell’americana è arrivato il francese Philippe Delamare. Dietro lei, un po’ di gloria anche per il tricolore italiano: Andrea Mura, sardo come il nome della sua imbarcazione, Vento di Sardegna, e il veneto Riccardo Tosetto, su Obportus.

Per la verità Cole non è la prima donna a riuscirci da “single”. In rete è possibile trovare un nutrito elenco di analoghe imprese in rosa. Nel 1978, la polacca Krystyna Chojnowska-Liskiewicz è la prima a circumnavigare il globo in solitaria in 401 giorni. Sempre nel 1978, Naomi James ce la fa in 278 giorni. Seguiranno anni dopo Kay Cotee, australiana, e Denise “Dee” Caffari, britannica. Ancora più famosa Ellen McArthur, anche lei inglese, detentrice per alcuni anni della circumnavigazione solitaria più veloce, in soli 71 giorni, davanti a molti navigatori maschi. Ed è doveroso citare anche Isabelle Autissier, francese. Di lei rammentiamo soprattutto il drammatico salvataggio grazie all’intervento del nostro connazionale Giovanni Soldini, altro famoso navigatore solitario.

 Cole Brauer entra in questa speciale classifica perché è la prima americana a farcela. Certamente la tecnologia aiuta, oggi più che in passato. Così anche la condivisione nelle piattaforme “social” dell’avventura di Cole ha amplificato, molto più dei precedenti casi, la sua figura. Non per questo la sfida della velista americana è meno impegnativa. Il giro a vela del globo, senza compagni di viaggio, resta affare per pochi eletti. Qualcuno ha pensato bene di paragonare questa prova alla scalata dell’Himalaya, ma il paragone non regge. Oramai in migliaia sono saliti sulla vetta più alta del mondo. Solo poche centinaia hanno finora realizzato il giro solitario del pianeta in barca a vela. Resta da rammentare da dove nasca la passione di Cole per la vela. Non è un sogno dell’infanzia. Si è ritrovata a compiere studi universitari alle Hawaii, in scienze nutrizionali. È da quelle parti, in pieno oceano Pacifico, che è iniziata la sua avventura di navigatrice. 

Gianni Varani

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