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Canzoni d’amore tra Italia e Francia

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

Canzoni d’amore tra Italia e Francia

Il fascino delle canzoni d’amore moderne è racchiuso in 3 minuti. L’opera lirica invece richiede allestimenti scenici e costumistici, spazi adeguati per consentire ai cantanti – attori  di restituirci con la voce e la presenza scenica, personaggi che -come scrisse nella sua “Caruso” Lucio Dalla-  “potenza della lirica dove ogni dramma è un falso che con un po’ di trucco e con la mimica puoi diventare un altro” lasciano alla mente dell’ascoltatore la possibilità di sognare e vivere intensamente quel momento, come se l’ascoltatore stesso ne fosse protagonista.

In quei tre minuti di musica popolare, il paroliere stende un supporto creativo, come un vero antico poeta – librettista.

Questi, essendo in grado di condensare una particolare situazione in un tempo così limitato, riesce pure a nutrirla di ogni tipo di sentimenti ed emozioni. Dal binomio paroliere – cantante è nata appunto quella forma tipica della musica moderna e leggera che ha fatto sognare una miriade di amanti, con la semplicità della parola, dell’ironia, della disperazione e, a volte l’arpeggio di una chitarra. In sostanza nulla è cambiato in rapporto alla imponente forma del melodramma, ma tutto viene ridimensionato alla frenesia della nostra vita odierna.

Domenico Modugno, nel 1966 vince Sanremo, in coppia con Gigliola Cinquetti, con il capolavoro “Dio come ti amo”. https://youtu.be/b86KvagsdCU?si=2IO0lxzY5tY4LfrU

Modugno nella doppia veste di esecutore e paroliere, costruisce con un recitativo iniziale, la cornice nella quale descrive un amore senza tempo per il quale è dato chiedersi se “in tutta la mia vita non ho trovato mai, un bene così caro un bene così vero”.  Oltre a Modugno, anche Battisti/Mogol, https://youtu.be/5Hg1m9m50r4?si=kSIrbi_PqjQp9UZx

Lucio Dalla https://youtu.be/s4uN56Ee_ls?si=JKqqfA1rxYs0XXtN, Francesco De Gregori https://youtu.be/b9z8RMuuBAE?si=Gt4xSsfYaFhd6Z10 https://youtu.be/x4zjd4LRvpM?si=ylNrO7zxF2NQ4UZZ e Fabio Concato

 hanno fatto la storia della “canzone d’amore”.

In Francia Jacques Prévert e Joseph Kosma, spopolano. Perché? Prévert il poeta è un uomo di spettacolo (cinema e teatro) che nasce il 4 febbraio 1900 in Francia. Dall’età di 30 anni e sino al 1946 le “histoire de tradition orale” vengono da lui trascritte. Qualche fortunato amico, collaboratore di testata giornalistica riesce a impadronirsi dei suoi appunti per inserirli tra le pagine. È solo dal 1946 che l’incanto e il candore dei suoi versi, vedono la stampa. La prima raccolta dal titolo “Parole” contiene l’indomita forza dei versi del poeta, il quale ridona il vero significato alle “parole” che contornano la realtà del quotidiano vivere. Inutile dire che il ritrovato mondo nel quale la lingua francese sortiva sottigliezze, ambiguità e surrealismo destò – negli anni che seguirono il secondo conflitto mondiale – un’accoglienza euforica ed il suo primo libro fu un successo. Nelle liriche di Prévert, sono presenti sia l’aspetto passionale e sconsolato dell’amore ma anche la difficile sopportazione di quel grave momento storico, dal quale emergono ingiustizie e polemiche. Egli si fa quindi vessillo contro il falso moralismo che innesca le guerre e, contro una giustizia malata, che giudica spesso, distruggendo l’integrità dell’individuo. Nelle sue poesie sono i vari soggetti umani, in tutta la loro solitudine e fragilità a elevarsi manifestandosi crudamente, ironicamente e violentemente. Quelli innamorati sono viceversa sognanti, folli, impavidi; in attesa di essere salvati. L’amore – quello vissuto impetuosamente – non ha tempo e vive le stagioni filosofiche, non quelle destinate numericamente dall’uomo.

Tra le poesie d’amore più straordinarie:

Gli innamorati traditi, https://youtu.be/J4cv65Qe9XE?si=wTDApeFCJa6UAzjA

Questo Amore https://youtu.be/aaN1EgHjS2o?si=1I4XSyN4OciWAzd9

“I Ragazzi che si amano https://youtu.be/_3dJimlpLQk?si=KWLiv7D55bZkm2NQ

 sono più in alto del sole, nell’abbagliante splendore del loro amore.

La fama planetaria di Prévert fu dovuta anche a Joseph Kosma, compositore ungherese, nato a Budapest nel 1905. Egli recatosi a Parigi nel 1933, iniziò la carriera quasi parallelamente a Prévert, producendo musica sinfonica e da film. Tra questi si ricordano: Les portes de la nuit, Les enfant du paradis e La grande illusione. Kosma raggiunse il culmine della popolarità dopo aver messo in musica circa 50 poesie del Poeta e per il film Les portes de la nuit: Barbara, Les Enfant qui s’aiment e Les Feulles Mortes, furonointerpretate dai più famosi cantanti. Gian Domenico Giagni che curava la traduzione in italiano delle poesie di Prévert per la Casa Editrice Guanda (la stessa che ha pubblicato l’epistolario mozartiano) fece recitare in una trasmissione televisiva “Cet Amour” ad Achille Millo https://youtu.be/5neGanUepyM?si=8fJfoOBRptxy4swV  attore molto noto negli anni Sessanta. In seguito, Millo riferì che in redazione arrivarono oltre 10.000 lettere in un mese. Gli uditori avrebbero voluto riascoltarlo recitare ancora, e per accontentarli, “Questo amore”fu replicato per ben 8 volte! Tra le poesie di Prévert che narrano di protagonisti squallidi, della vita parigina e dei suoi abitanti sperduti nella solitudine si suggerisce: Il ritorno al paese, La guerra, Il grande uomo, La disperazione è seduta su una panchina e Place du Carousel:

“O Giardini perduti, fontane dimenticate, distese di prati al sole, oh dolore, misterioso splendore di ogni avversità, sangue e chiarori, bellezza offesa colpita” …

Cantanti che hanno interpretato Kosma/Prévert)

YVES MONTAND https://youtu.be/32JK3he9mNs?si=88ZHf9GzGLUfaido

MIRELLA GOLINELLI https://youtu.be/omkc2zcCkaw?si=YuWXlAcTm0sd5np3

CHARLES  AZNAVOUR https://youtu.be/p0yxLrej1-w?si=83e7uxj6XA26T4uI

ORIETTA BERTI https://youtu.be/3AThtbRvfiA?si=Fnd9ckxd8eu5b_kD

EDITH PIAF https://youtu.be/o7MzxbH-v2g?si=H8lMi3qAt9YT8cs1

JULIETTE GRECO e FRED BONGUSTO

PATTY PRAVO https://youtu.be/Qvx_r-hxZyA?si=f5LVHLNPMRW2Stgo

OLAVI VIRTA -finlandese https://youtu.be/bx5NKXdpRkc?si=w-rqNLk5mJqMwYjK

Paladini di un romanticismo che non ritornerà più.

Mirella Golinelli

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