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San Giovanni Paolo II amava (ricambiato) l’Abruzzo

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

San Giovanni Paolo II amava (ricambiato) l’Abruzzo

Nel Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga, c’è una chiesetta, edificata prima dell’anno Mille, che è stato il primo santuario in Europa dedicato a San Giovanni Paolo II: la chiesa di San Pietro della Ienca.

È un posto isolato e sarebbe quasi nascosto se a qualche centinaio di metri non corresse la strada provinciale 86 “Del Vasto”, che collega il passo delle Capannelle con il traforo dell’A14, gli unici due percorsi che attraversano il massiccio del Gran Sasso da nord a sud.

San Pietro della Ienca è una stretta e bassa costruzione edificata con i massi delle montagne che la circondano e ne dà la stessa impressione di selvaggia solidità. Sarebbe rimasta probabilmente una delle tante chiesette rurali che in Abruzzo trapuntano i percorsi della transumanza sin dal Medioevo, se a metà degli anni Novanta del secolo scorso non l’avesse quasi casualmente “scoperta” Papa Giovanni Paolo II, in una delle sue escursioni riservate che di tanto in tanto amava fare proprio sulle montagne abruzzesi. Le persone più vicine al Papa raccontano che Karol Wojtyla sul finire del dicembre 1995 abbia visto la piccola chiesa e qui abbia voluto sostare in preghiera.

Il posto si presta sicuramente al raccoglimento: un piccolo borgo di poche case sparse, a una quindicina di chilometri da Assergi, comune dell’Aquila. San Pietro della Ienca si trova a 1.166 metri sul livello del mare, su un isolato pianoro che degrada dalle cime del Gran Sasso verso la valle del Vasto scavata dal torrente Raiale. Nel paesaggio predominano i vasti prati verdi che circondano i pochi boschi del versante sud del Gran Sasso.

I bene informati dicono che il papa in queste zone sia venuto tre volte ufficialmente (a Campo Imperatore per la precisione), ma un centinaio di volte in segreto. Qui il pastore di anime ha anche incontrato qualche pastore delle tante greggi di pecore che su queste balze pascolano ancora numerose. E se Karol Wojtyla amava questi posti, la gente di qui ha amato Giovanni Paolo II da vivo e lo venera come santo da morto, al punto che a Campo Imperatore c’è la pista da sci “del Papa” (qui effettivamente ha sciato nel 1993), la vetta“Wojtyla” (2.425 metri slm) e, dulcis in fundo, qui il 18 maggio del 2011 (anniversario della nascita di Wojtyla), 17 giorni dopo che papa Ratzinger aveva nominato (1 maggio 2011) Beato il suo predecessore, la chiesa è stata eretta a santuario di Giovanni Paolo II con decreto dell’allora Arcivescovo dell’Aquila, Mons. Giuseppe Molinari.

Oggi a san Pietro della Ienca, tutto parla di Papa Giovanni Paolo II. All’esterno si viene accolti da una statua del Papa a grandezza naturale (opera dello scultore Fiorenzo Bacci), mentre all’interno c’è una reliquia del Papa polacco, un ritaglio insanguinato della veste che Wojtyla indossava il 13 maggio 1981, giorno dell’attentato di Alì Agca. La reliquia è stata donata al santuario dal cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia, che per oltre cinquant’anni è stato segretario personale di Wojtyla.

Quello che era un posto sperduto e isolato è diventata così la meta di molti pellegrini che vi si recano per un momento di raccoglimento e che, soprattutto nel periodo estivo, vengono accolti dalle tante iniziative dell’associazione “San Pietro della Ienca”, un’associazione culturale impegnata a promuovere la bellezza e la spiritualità del luogo.

Giuseppe Di Paolo

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