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Qui c’era un agrumeto

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

Qui c’era un agrumeto

L’Uragano Mediterraneo ha colpito la Sicilia Orientale, è stato una violenta minaccia per i raccolti e ha distrutto nuovi impianti. Il monitoraggio nelle zone agrumetate della Piana di Catania è stato continuo. E’ servita almeno una settimana di tregua per stimare i danni, ma si intende recuperare a pieno l’andamento produttivo.

“È stata una esondazione continua – racconta Nello Alba, Amministratore Delegato Oranfrizer – Siamo stati da subito impegnati a cooperare per il soccorso di mezzi e persone in difficoltà che, durante i momenti più acuti del nubifragio, hanno potuto mettersi in sicurezza nei nostri spazi. Abbiamo ospitato la Protezione Civile, la Croce Rossa e i Vigili del Fuoco offrendo servizi ed energia elettrica. Circa quattro ettari di impianti produttivi sono stati completamente distrutti dai fiumi in piena. Auspichiamo che, stavolta, vengano garantite le complete misure di ristoro e in tempi brevi. Gli agricoltori siciliani hanno già subìto l’alluvione del 2018: l’80% delle risorse a copertura dei gravi danni provocati da quella calamità sono stati tagliati, e fino ad ora quel 20% di esigue risorse per il recupero degli impianti deve ancora essere elargito. Per recuperare gli agrumeti distrutti è necessario restituire il maltolto al 100%”.

La prossima stagione agrumicola sarà segnata dalla scarsità di volumi, con circa il 30% in meno di prodotto disponibile. “In Sicilia ripristineremo gli agrumeti danneggiati dal nubifragio, e con tutti i raccolti disponibili ci impegneremo a soddisfare la domanda per far fronte alla tendenza di consumo di arancia, che è in leggero aumento” afferma il Ceo di Unifrutti Europe Gianluca Defendini. “L’apprezzamento dei consumatori è spinto soprattutto dal loro prezioso contenuto di Vitamina C, e cresce il trend della ricerca di agrumi dalla polpa rossa e con buccia edibile”.

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