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Progetto UNICittà per scoprire (e amare) Bologna

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

Progetto UNICittà per scoprire (e amare) Bologna

Che sia solo per un’ora, mezza giornata o lunghi periodi, la capacità di Bologna di ammaliare i suoi visitatori o i suoi stessi abitanti è qualcosa senza eguali. Il fascino dei suoi portici, la sontuosità dei suoi palazzi e la peculiarità delle sue vie fanno sì che chiunque si ritrovi a passeggiare per le sue strade faccia di tutto pur di prolungare il suo rientro a casa. Eppure, il patrimonio bolognese non si esaurisce soltanto in quelli che sono i luoghi e le attrazioni più conosciuti, come Piazza Maggiore, le Due Torri o la Basilica di San Petronio, ma comprende anche le sedi e i musei appartenenti all’antica Alma Mater Studiorum, che come tali andrebbero inseriti all’interno di itinerari turistici costruiti ad hoc. È proprio in questo ambito che si colloca il progetto UNICittà, promosso dall’Università di Bologna per favorire la riscoperta dei luoghi e dei personaggi che le hanno permesso nel corso dei secoli di ottenere l’epiteto “la Dotta”.

Nato in stretta collaborazione con il progetto di ricerca “Lessico plurilingue dei beni culturali” del CeSLiC (Centro di Ricerca Studi Linguistico-Culturali) e finanziato dalla Fondazione CARISBO, il progetto UNICittà si propone come obiettivo principale la promozione del patrimonio storico, artistico e culturale della città di Bologna e dell’Alma Mater in particolare. Partendo dal reperimento delle fonti che hanno lasciato traccia dello Studium bolognese dalla sua fondazione nel 1088, il progetto non soltanto intende diffondere l’operato di docenti e studenti, ma anche far conoscere la ricchezza e il valore inestimabile dei suoi luoghi ed edifici, nonché degli strumenti ed oggetti conservati al loro interno.

I testi, raccolti in più lingue (tra cui inglese, francese, spagnolo e russo) ed appartenenti a tipologie testuali differenti, vengono analizzati prestando particolare attenzione a quelle che sono le parole chiave, suddivise rispettivamente in otto categorie, quali tematica, personaggi, artisti, luoghi UNIBO, periodo, disciplina, opere d’arte e manufatti, e saranno successivamente inseriti in un corpus in formato digitale del lessico dei beni culturali. Studenti tirocinanti e collaboratori esterni dell’Università di Bologna partecipano attivamente alla ricerca ed analisi delle fonti, con la costante supervisione e collaborazione delle docenti del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne (LILEC) dell’Università di Bologna.

La fase di ricerca ed analisi è seguita dalla condivisione delle “riscoperte” attraverso la pubblicazione di post, con citazione in lingua originale, sull’omonima pagina Instagram del progetto (@progettounicitta). La scelta di questo social media non è casuale, in quanto dettata dal tentativo di favorire sia la partecipazione attiva della comunità accademica, sia quella dei turisti e degli utenti interessati al patrimonio culturale bolognese. Per tale motivo, gli studenti tirocinanti e gli admin della pagina si occupano quotidianamente della creazione e pubblicazione di contenuti relativi alle eccellenze accademiche, alle figure femminili e agli edifici, così come di quiz, curiosità e video di reportage internazionali sull’Alma Mater. 

Bettisia Gozzzadini nel “ritratto” immaginato da A. Nepoti e riportato da Carolina Bonafede

Si ricorderà così che proprio all’Università di Bologna, prima università del mondo occidentale, hanno studiato personaggi illustri, come Niccolò Copernico, Abrecht Dürer e Carlo Goldoni, e che a partire dal XII secolo sono state accolte nel corpo docenti le prime insegnanti di sesso femminile, fra cui Bettisia Gozzadini. La bravura e i risultati ottenuti da queste studiose fu tale da creare, nel corso del Settecento, una vasta eco a livello internazionale, come nel caso di Laura Bassi e Anna Morandi Manzolini. Lo Studium ha inoltre permesso la formazione di numerosi medici, artisti e pittori, che hanno lasciato traccia del loro operato negli affreschi dei palazzi bolognesi, negli strumenti di lavoro delle collezioni universitarie, così come nella vastità di manuali e codici conservati nelle antiche biblioteche, ragioni che hanno contribuito e contribuiscono a fare di Bologna una delle principali destinazioni Erasmus in Italia.

Le notizie e le curiosità portate alla luce dall’analisi delle testimonianze scritte vogliono essere di riferimento e ispirazione per la realizzazione di materiali informativi, quali brochure turistiche, audio-guide e booklet, volti alla promozione e alla conservazione del patrimonio universitario. Progetto UNICittà vuole essere infine uno spunto per l’organizzazione di incontri tesi a favore il dialogo tra presente e passato, come quello tenutosi lo scorso 27 ottobre in modalità online e che ha riscontrato grande successo.

Gloria Gambuzza

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