Incontrare le Sibille

Le Sibille di Elisabetta Sirani aspettano i visitatori nella restaurata sala del consiglio comunale di Bologna, anticamente nota come Galleria dei Senatori: uno splendido esempio di arte barocca e tipico esempio di una tipologia di decorazione di interni che rese famosa la scuola bolognese nel mondo.
L’occasione di ammirare due capolavori della pittrice felsinea giunge a conclusione dei lavori di ristrutturazione della sala stessa e grazie ad una convenzione con la Pinacoteca Nazionale di via Belle Arti.
Elisabetta Sirani nacque a Bologna nel 1638 e vi morì –giovanissima- nel 1665. Nella breve vita, stroncata da una peritonite, divenne artista famosissima e ricercata. Figlia d’arte (il padre Giovanni Andrea operava a fianco di Guido Reni) Elisabetta dipinse per regnanti d’Europa e famiglie senatorie bolognesi. Sue opere figurano nei maggiori musei del mondo.

Estremamente produttiva e dotata di una straordinaria velocità di esecuzione, famosa per la sua capacità di terminare il ritratto di un busto in una sola seduta – scrive di lei Adelina Modesti nella Enciclopedia delle donne – Elisabetta dipinse quasi 200 tele (tutte documentate dall’artista stessa nel diario di lavoro Nota delle pitture fatto da me Elisabetta Sirani, pubblicato poi da Carlo Cesare Malvasia), 15 stampe e innumerevoli disegni e schizzi acquerellati.
Le Sibille di Elisabetta avviano una rotazione di dipinti importanti di proprietà della Pinacoteca, che saranno esposti nella sala del Consiglio.
Dopo la Sirani (che resterà visibile fino a settembre) toccherà alla Eroina della sfortunata Carini in Sicilia di Enrico Romolo e poi al Ritratto di gentildonna di Lavinia Fontana (altra gloria bolognese!).