Grazie ai maestri
Nel secolo XX e nei primi decenni del XXI, la Scuola reggiana ha espresso insegnanti e dirigenti di altissimo spessore culturale, professionale, educativo.
Si tratta di maestri, professori, direttori didattici, presidi, ispettori, provveditori agli studi che hanno profondamente inciso non solo nell’ambito di loro pertinenza, ma in quello civile, sociale, formativo.
Personaggi che spesso hanno avuto solo qualche riga sui giornali o nei servizi televisivi locali nel momento del pensionamento o in occasione di incontri con ex-allievi, oppure un ricordo alla morte.
Eppure se la Comunità cittadina è evoluta, cresciuta, il merito è certamente anche e in buona misura di questi professionisti, che sostenuti da elevate doti morali, hanno saputo formare generazioni di Reggiane e Reggiani attraverso una grande professionalità e un’indubbia competenza pedagogica, metodologica e didattica, contraddistinguendosi per onestà intellettuale, capacità di educare al senso del dovere e rispetto dell’allievo.
Dalle loro classi sono uscite persone che si sono assunte ruoli di responsabilità in campo politico, civile amministrativo, economico, inserendosi efficacemente nell’ambito lavorativo. Molte di loro – forse anche sull’esempio dei loro docenti – hanno intrapreso la strada dell’insegnamento.
Con la consulenza di Sandro Spreafico, i curatori (Luciano Bonacini, Luciano Rondanini, Giuseppe Adriano Rossi e Cristian Ruozzi) hanno promosso e coordinato la realizzazione del volume “Alle sorgenti della nostra storia”, che contiene i profili di ben 175 donne e uomini di Scuola, grazie al contributo di circa 150 autori: ex-allievi, familiari, amici.
Ne è nata così una vera e propria galleria di ritratti; ogni estensore lo ha dipinto con le specificità del proprio “pennello”; e questa è certamente un’indubbia particolarità.
Questa opera veramente corale – una sinfonia eseguita da decine di orchestrali – è edita in accurata veste grafica dalla “Nuova Appennino“ di Felina.
Il volume, 710 pagine, è articolato in tre sezioni: maestri; professori; dirigenti, ispettori e provveditori.
La scheda di ogni “biografato” è corredata da due foto: una che lo ritrae da solo e una di classe.
Impresa ardua e impegnativa è stata certamente l’essere riusciti a realizzare un’opera di tali dimensioni; operazione quanto mai necessaria, ma mai tentata prima nella nostra Provincia e forse anche in campo nazionale.
Non si potevano condannare all’oblio tante figure di insegnanti e dirigenti che hanno speso la loro esistenza in campo educativa con una preoccupazione: il bene comune. E il cui ricordo è ancora vivo in tanti ex-allievi.
Qualcuno potrà obiettare che mancano nel volume alcuni docenti e dirigenti, anche di rilievo: le forze del consulente e dei curatori sono arrivate a tanto. Si può considerare questo libro un primo step; un modello per ulteriori approfondimenti e ampliamenti? Perché no?
Aver realizzato un’opera così cospicua è già motivo di soddisfazione e indubbiamente anche di orgoglio per chi si è accinto all’impresa. E’ stata indicata una pista che si può continuare a battere.
Dall’opera emerge il quadro di oltre un secolo della Scuola Reggiana e soprattutto della sua singolare ricchezza formativa ed educativa.
La prima presentazione del volume è in calendario a Reggio Emilia, nell’aula “Artigianelli” della sede universitaria di viale Timavo 93, sabato 16 marzo. Seguiranno altri incontri in tutta la provincia.
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Nell’immagine di copertina, una foto di classe dell’Istituto magistrale di Reggio Emilia nel 1934