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Il senso di Eva per la vita

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

Il senso di Eva per la vita

E’ uscito da pochi giorni, per i tipi della San Paolo, il libro “Il senso di Eva per la vita”, di Gianni Varani. E’ la narrazione della vita di una straordinaria famiglia bolognese, di Casalecchio di Reno, fortemente voluta dall’associazione Insieme per Cristina ed aiutata anche dall’associazione Amici di Beatrice. Nel titolo di questo libro c’è una eco letteraria. Qualcuno rammenterà il romanzo di Peter Høeg “Il senso di Smilla per la neve”, dove la protagonista ha una sensibilità così profonda per la neve da scoprire i labili indizi di un delitto impressi su una superficie così friabile. Ma la storia di Eva – il suo “senso” – è di tutt’altro genere. Questa ragazzina totalmente disabile, che ha appena compiuto contro ogni previsione i 18 anni e che vive perennemente in una condizione di terapia intensiva, rappresenta la scoperta, attraverso tracce di dolore, speranze e incontri imprevisti, del valore immenso e del significato di Eva stessa e di qualsiasi vita umana, in qualunque condizione si trovi.

Attorno a Eva ruotano quattro fratelli e tre sorelle, assieme al padre e alla madre. Ma sono molti di più quelli che l’hanno incontrata e amata. Anche l’impresa artigiana del capofamiglia è coinvolta nella sua storia imprevista. In qualche modo hanno convissuto con Eva, e con gli abitanti della sua cittadella, ex prostitute, rom, tossicodipendenti, ex carcerati, senzacasa, depressi, cercatori di vita. Molti tornano a trovarla, credenti o miscredenti, lieti o infelici. Eppure, Eva non parla, non può muoversi dal suo lettino spaziale, è costantemente, notte e giorno, sul limitare tra la vita e la morte. I medici che l’hanno vista nascere avevano lasciato intendere che non sarebbe sopravvissuta. Ora Eva è maggiorenne. In lei convivono un attaccamento alla vita imprevedibile e una battaglia permanente. Possono bastare venti secondi di ritardo perché il suo piccolo grande cuore cessi di battere. Qual è il suo segreto? Nelle pagine emozionanti della sua avventura e della sua famiglia – introdotte da Matteo Maria Zuppi – non c’è una storia pietistica o un santino religioso. C’è l’incontro, carico di stupore, di chi si è imbattuto nel giacimento di sorprese, drammi e squarci affettivi narrato attorno alla grande tavola di una famiglia pronta ad aprire la porta, senza preavviso, a chi bussasse disperato o semplicemente affamato. Ci sono financo pagine ignote della storia bolognese, come gli anni in compagnia di don Giuseppe Dossetti, che accolse nei “cubetti del Friuli” sulle colline di Monteveglio, senza distinzioni di religione o di etnia, chi fuggiva dalla dimenticata guerra dei Balcani. I genitori di Eva erano lì, in piena povertà ma ricchi di amore, mentre Eva si avvicinava alla vita e al suo lungo calvario di prova e di speranza.

Francesca Iotti

Gianni Varani, Il senso di Eva per la vita, San Paolo edizioni

Nell’immagine di apertura, la famiglia allargata di Eva. A sinistra, Gianni Varani

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