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Il restauro di antichi corali

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

Il restauro di antichi corali

L’Istituzione Bologna Musei annuncia un importante intervento di restauro, conservazione, digitalizzazione e valorizzazione che interesserà cinque preziosi manoscritti liturgici musicali miniati appartenenti al patrimonio del Museo internazionale e biblioteca della musica, con il fondamentale sostegno dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBACN).

L’intervento conservativo si inquadra come ideale prosecuzione di un più ampio progetto condotto negli anni 2003-2005 sul fondo dei liturgici posseduti dal Museo della Musica e dalla Bi blioteca dell’Archiginnasio, promosso dallo stesso IBACN in collaborazione con il Comune di Bologna e con il sostegno del Ministero per i beni culturali e artistici nell’ambito del progetto della Biblioteca Digitale Italiana.

In quella circostanza, l’attività preventiva di monitoraggio e mappatura interessò la sezione dei liturgici manoscritti, di cui ventidue furono oggetto di catalogazione e digitalizzazione e, per una decina di esemplari, di restauro conservativo.

Ora sono stati individuati cinque corali miniati di grandi dimensioni (circa cm 59 x 41 in media) straordinari per pregio storico-artistico, ricchi di miniature, in parte pergamenacei, provenienti da istituzioni ecclesiastiche bolognesi – necessitanti di un intervento di recupero conservativo a carattere d’urgenza, concordato d’intesa con la competente Soprintendenza.

Si tratta di due antifonari domenicani risalenti al XIII-XIV secolo, compilati per il monastero domenicano femminile di Santa Maria Maddalena di Val di Pietra [Lit. 1 e Lit. 2]; un salterio-

innario olivetano proveniente da San Michele in Bosco [Lit. 3]; un graduale-kyriale domenica- no proveniente dal monastero domenicano femminile di Sant’Agnese [Lit. 4] realizzato tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo e un graduale domenicano del XVI secolo, compilato per una comunità religiosa domenicana probabilmente bolognese [Lit. 5].

All’intervento di restauro sui pezzi farà seguito la riproduzione digitale che ne garantirà una più vasta fruizione da parte di studiosi, ricercatori e appassionati di tutto il mondo, grazie alla possibilità di esaminare, non solo in sede ma anche a distanza attraverso il web, documenti antichi che richiedono attenzioni particolari e soprattutto una movimentazione limitata.

Infine, si prevede la realizzazione di appositi contenitori in cui i manoscritti verranno condizionati, nel mantenimento dei parametri ambientali idonei a garantire la migliore conservazione e trasmissione nel tempo.

Il corpus dei libri liturgici, composto da oltre un centinaio di libri manoscritti e a stampa risa – lenti al periodo che va dal X al XV secolo, compresi i cinque manoscritti di imminente restauro, costituisce parte della collezione bibliografica musicale di padre Giovanni Battista Martini (1706-1784), riconosciuta fra le più prestigiose al mondo.

Si deve alla vasta erudizione e all’incontenibile desiderio di conoscenza dello storiografo, compositore e teorico bolognese, personalità tra le più eminenti e ammirate del Settecento musicale europeo, la formazione di un patrimonio librario di enorme valore, frutto di un attentissimo lavoro di ricerca ed esame critico delle fonti.

La sua ricchissima collezione libraria che all’epoca raggiunse oltre 17.000 volumi – oggi oltre 100.000 tra documenti musicali a stampa dal XVI al XVIII secolo, preziosi manoscritti, una singolare raccolta di autografi, oltre 12.000 libretti d’opera – costituendo l’eredità più ragguardevo le del dotto francescano che avrebbe dato fondamento al nucleo originario della biblioteca musicale di Bologna.

Accresciuta sensibilmente nel corso dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, la straordinaria raccolta libraria si trova conservata nel prestigioso Palazzo Sanguinetti dove il Museo della Musica è stato aperto nel 2004.

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