Fiori d’arte per la Callas
I fiori cantano? Può accadere!
E’ successo a Bologna per iniziativa del Garden Club Camilla Malvasia di Bologna, che ha deciso di onorare l’imminente centenario della nascita di Maria Callas con scenografie floreali ispirate a personaggi dell’opera lirica portati in scena dall’artista.
Tra le tante interpretate dalla cantante, le maestre decoratrici hanno scelto le figure di quattro donne da cui si sentivano particolarmente ispirate; con le allieve della scuola SIAF di decorazione occidentale e della scuola Ohara di Ikebana, hanno realizzato le installazioni in mostra nella sala “Elisabetta Possati” del Quartiere Santo Stefano di Bologna.
Il Garden Club bolognese fu fondato da Camilla Malvasia nel 1971, dopo che negli anni ’60 la signora aveva conosciuto l’arte floreale in Gran Bretagna e se n’era appassionata. Il suo ruolo è stato così importante per il gardening tricolore che a lei sono intitolate le 20 sedi della SIAF, la Scuola Italiana Arte Floreale, attualmente presieduta da Daniela D’Auria.
L’esposizione bolognese ha valorizzato quattro figure della lirica.
Chōchō-san, nella tragedia giapponese Madama Butterfly di Giacomo Puccini, è stata celebrata attraverso il linguaggio dell’Ikebana, l’antica arte orientale di disporre i fiori.
Violetta, la fatale Traviata di Giuseppe Verdi, è stata evocata nei fasti di una rutilante tavola imbandita, appena abbandonata dai gaudenti commensali.
In Carmen, la zingara passionale di Georges Bizet, le maestre decoratrici hanno voluto sottolineare la vittima di un vero e proprio femminicidio ad opera di don José, richiamato con spirito contemporaneo da volute fiammeggianti di fiori.
Medea, di Luigi Cherubini – ruolo che Callas ha recitato anche in un film di Pasolini – è stata rievocata nella classicità greca dell’ambientazione che accompagnava i visitatori all’entrata della mostra.
Le immagini a corredo di questo servizio si devono alla cortesia del fotografo Marco Mercuri, che ringraziamo.
Lisa Bellocchi