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Culture a confronto con il FAI

N. 89- Maggio 2024

 

 

 

Culture a confronto con il FAI

Da anni dentro le delegazioni FAI  – Fondo Ambiente Italiano (la Fondazione senza scopo di lucro, nata nel 1975, che ha come obiettivo la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano) sono presenti  i gruppi “FAI Ponte tra Culture”, piccole o grandi realtà all’interno della grande famiglia dei volontari FAI.
Già nella  definizione questi gruppi esprimono la loro missione: fare ponte tra culture delle comunità presenti sul territorio che ovviamente prende origine dalla missione della fondazione della tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano.
Costituiti prevalentemente da cittadini di origine straniera residenti sul territorio e formati nei corsi creati ad hoc dal FAI come “mediatori artistico-culturali”, i gruppi si stanno evolvendo in quantità e qualità, portando contributi alla scoperta di legami antichi o recenti tra l’Italia ed altri paesi del mondo, in un’ottica di scambio e dialogo tra culture, riscoprendo influenze e connessioni attraverso la bellezza.


Il progetto “FAI Ponte tra Culture” nasce a Brescia, nel corso “Arte: un ponte tra le culture” da un’idea dell’Associazione Amici del FAI, poi passata in gestione al FAI ed abbracciata dalle varie delegazioni sul territorio nazionale.
Nelle comunità straniere il problema identitario è molto sentito e FAI sembra aver colto in pieno questa esigenza. Gli stranieri arrivano in gran parte in età matura, quindi con un’identità già definita, ma in terra straniera, in un ambiente socio culturale diverso; per vivere e sopravvivere occorre la ricostruzione di questa identità o meglio dire una nuova, che integra quella già presente, quella profonda, le proprie radici. Un processo per niente facile ma indispensabile per una riuscita e tanto desiderata integrazione. Proprio in questo processo gli attori non sono solo gli stranieri, ma anche la popolazione autoctona che accoglie, offre opportunità. Uno sforzo comune in funzione di una pacifica e civile convivenza.
In un’Italia ormai multiculturale, con un occhio sul futuro, l’educazione attraverso la bellezza sembra essere la chiave giusta per aprire le porte alla formazione dei nuovi cittadini, alla consapevolezza e al senso di appartenenza.
La sensibilità artistica universale è all’origine di questo progetto.
In ogni epoca storica, i popoli si sono espressi attraverso l’arte, che incorpora i canoni della bellezza. Le varie forme di espressione sono state sempre motivo di incontro, di riflessione, di scambio e dialogo tra culture.
Il nome “Ponte” dei Gruppi FAI sintetizza l’obiettivo del progetto anche metaforicamente: un Ponte tra culture, di incontro, scambio e condivisione.

La voce dei volontari FAI Ponte tra Culture alla mostra “Genesi”

Una più recente attività nazionale, mirante alla tutela dei valori fondamentali dell’umanità, ha unito il FAI e  l’Associazione “Genesi”, nata nel 2020 per volontà di Letizia Morati, e impegnata nella difesa dei diritti umani attraverso la valorizzazione delle differenti culture attraverso l’arte contemporanea, per costruire una cittadinanza più responsabile e socialmente attiva.
E’ nata così la mostra “Genesi”, una collezione di trenta opere di arte contemporanea selezionate tra fotografie, dipinti, video, installazioni di artisti originari da diversi paesi del mondo:  Iran, Israele, Kurdistan, Marocco, Ghana, Sudafrica, Niger, Camerun, Nigeria, India, Cina, Cile, Ucraina, Albania, Stati Uniti, Italia.

Progettata come itinerante, multidisciplinare, multimediale ed inclusiva, questa mostra è unica nel suo genere. L’obiettivo è portare il visitatore ad una riflessione sulle più drammatiche questioni del nostro tempo.
La curatrice Ilaria Bernardi ha deciso di non inserire le solite didascalie perché l’intento è di indurre il visitatore ad una lettura istintiva dell’opera. A questo fine sono stati coinvolti i Gruppi FAI Ponte tra Culture. 
I volontari sono stati chiamati a produrre contenuti e messaggi audio (podcast) sulle tematiche della mostra; risuonano i vissuti, le impressioni, sentimenti, emozioni, liberi pensieri o vere testimonianze personali, per contribuire alla riflessione sui diritti calpestati nel mondo, sulle questioni esistenziali personali e collettive.
Sono voci da tutto il mondo, testimonianze di un vissuto passato, di un presente preoccupante, di un mondo che non vuole imparare la lezione dalla storia e preoccupa per il futuro, ma anche riflessioni sull’identità multiculturale, sulla generazione di mezzo o quella della terza generazione di migranti.

Bosco di San Francesco – Assisi (PG) Foto di Maja Galli


La mostra è esposta in luoghi che sono “Beni del FAI” per rafforzare l’idea di quanto è importante proteggere il patrimonio artistico, culturale ed ambientale del paese.
Un’altra particolarità di questa mostra è che ogni tappa è inaugurata in occasione di una delle giornate internazionali istituite dall’ONU: la Giornata Internazionale della Pace, per i diritti dei Migranti, della Donna e dell’Ambiente.
Il percorso della mostra “Genesi” è iniziato il 21 settembre 2021 a Villa Panza (Varese); il viaggio espositivo prosegue nelle altre tappe al Bosco di San Francesco ad Assisi, Casa Noha a Matera ed infine ad Agrigento nel  Giardino della Kolymbethra. (https://fondoambiente.it/il-fai/beni/progetto-genesi/)

Albana Temali

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La foto all’inizio della pagina riproduce l’opera di Anne de Carbuccia Archeology I, Tivoli Italia, 2019, dalla serie Paintings.

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