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Filmati inediti della guerra sul Senio

N. 98- Marzo 2025

 

 

 

Filmati inediti della guerra sul Senio

La strada trasformata in cavalloni di fango in cui avanzano a fatica i grandi camion dei soldati alleati, aerei che bombardano il nodo ferroviario di Bologna e le colline intorno. È la fatica e l’orrore della guerra quello andato in onda sabato 20 aprile al museo Memoriale della Libertà di Bologna, a fianco del cimitero dei soldati della II Armata polacca che liberò Bologna il 21 aprile del 1945 al comando del generale Wladyslaw Anders.

Si è trattato della proiezione di filmati, in gran parte inediti, raccolti dall’Associazione storica per la memoria della Seconda Guerra Mondiale in Emilia-Romagna “Senio River 1944-1945” e presentati nel corso degli ultimi mesi in undici appuntamenti in varie località tra la Romagna e l’Emilia teatro degli scontri tra Alleati e Tedeschi sulla Linea Gotica, ultimo baluardo difensivo della Germania hitleriana sul suolo italiano, dove si combatté tra l’agosto del ’44 e l’aprile del ’45. L’attività dell’Associazione è reperibile sul sito https://senioriver.com/it/senio-river-italiano, da cui sono tratte anche alcune immagini.

I filmati sono stati raccolti dagli archivi di Gran Bretagna, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Polonia e Canada dal giovane storico e presidente di “Senio River 1944-1945” Marco Dalmonte e dal socio Candido Parrucci, che hanno organizzato il materiale in una rassegna denominata “Italian Victory 1944-45”. Vittoria italiana – ha spiegato Dalmonte – che non si riferisce al risultato militare, ma alla vera unica vittoria, la pace, perché quelle sulla Linea Gotica furono le ultime battaglie che portarono alla fine della guerra in Italia.

Per contrastare la poderosa macchina della propaganda nazista, gli Alleati misero in campo i più aggiornati strumenti di comunicazione impiegando, soprattutto sui fronti del Nord Europa, anche cineasti famosi, come Franck Capra, John Huston, John Ford. I più erano però perfetti sconosciuti appartenenti per la maggior parte all’Army Film Photographic Unit dell’Esercito Britannico (Afpu), che lavoravano in condizioni quasi proibitive. Operavano nel pieno dei combattimenti, ma non erano armati e utilizzavano gli strumenti più aggiornati di quei tempi, ovvero cineprese di 6 chilogrammi, che per funzionare avevano una molla che doveva essere ricaricata ogni 30 secondi, con una pellicola di 35 millimetri che andava cambiata ogni minuto e che non riprendevano il sonoro (veniva aggiunto dopo). Non è un caso che nel corso della guerra sia caduto sul campo un cameraman su quattro. Per filmare le immagini che oggi ci consentono di vedere la devastazione provocata da quel conflitto, gli operatori si esponevano a ogni sorta di rischio proprio mentre infuriava la battaglia, armati solo della loro pesante macchina da presa. Uno dei pochi vincoli: non riprendere mai i propri caduti.

Arrivati sulla Linea Gotica il 25 agosto 1944, gli Alleati contavano di sfondare e arrivare a Bologna entro Natale. Una serie di errori tattici e la forte resistenza tedesca bloccarono l’esercito di liberazione per tutto l’inverno sul fiume Senio e sulla dorsale appenninica, impantanati in un mare di fango, in mezzo a bombe e cannonate. La documentazione filmata è impressionante perché testimonia la difficoltà non a vivere, ma anche solo a sopravvivere in quelle condizioni, con le buche dove si riparavano i soldati che si riempivano d’acqua che arrivava al petto dei combattenti e le strade trasformate in fiumi di melma. Ci vorranno i massicci bombardamenti aerei dell’8 e 9 aprile 1945 e la forza d’urto della Quinta Armata americana entrata in campo il 14 e 15 aprile per riuscire a sfondare l’ultimo baluardo difensivo tedesco e consentire al II corpo d’armata polacco insieme con i partigiani abruzzesi della Brigata Maiella di entrare a Bologna il 21 aprile del ’45.

All’incontro del museo, oltre al presidente di Senio River 1944-1945, Dalmonte, sono intervenuti Arturo Ansaloni, direttore del museo Memoriale della Libertà di Bologna, Davide Nanni, presidente della sezione di Bologna “Nastro Azzurro” (associazione dei combattenti decorati al valore militare), Antonio Stellini, presidente dell’associazione Bersaglieri di Bologna, Anna Cocchi, presidente dell’Associazione nazionale Partigiani di Bologna, Donatella Sbaiz, nipote di Luigi Sbaiz, bersagliere, ultima medaglia d’oro della II Guerra mondiale, caduto nella battaglia di Poggio Scanno, località alle porte di Bologna, tra il comune di Ozzano Emilia e Pianoro. Protagonisti “musicali” sono stati i bersaglieri della “Fanfara Bersaglieri di Lonate Pozzolo – Nino Tramonti Mario Crosta”.

Giuseppe Di Paolo

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