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Un diaframma per amico, altrimenti sono guai

N. 101- Giugno 2025

 

 

 

Un diaframma per amico, altrimenti sono guai

Il diaframma è l’unico muscolo del nostro corpo che da solo è in grado di dividerci da davanti a dietro e da lato a lato, ancorandosi alle coste e alle vertebre lombari alte.
Una vera e propria cupola, base per i polmoni e importante soffitto per stomaco e fegato.

Adeso strettamente a vertebre dorsali, cervicali e alle coste, risulta così forte e mobile allo stesso tempo da poter raddoppiare il suo volume in contrazione e potersi abbassare anche di 10/12 cm.
Muscolo striato, sia volontario che involontario, oltre alla sua funzione respiratoria e di drenaggio, il diaframma è coinvolto ed implicato in tutto ciò che riguarda la nostra vita emotiva. Riveste quindi un grande ruolo anche nelle somatizzazioni degli stati d’ ansia e stress.

Quando il diaframma non funziona correttamente, può contribuire alla comparsa di
difficoltà a fare respiri profondi e sensazione di respiro bloccato, con conseguente uso e sovraccarico dei muscoli respiratori accessori, che può portare a dolori cronici a testa, collo e spalle. In casi più gravi, la contrattura diaframmatica può causare schiacciamento del plesso brachiale con formicolii e addormentamenti; sintomi che imitano una protrusione erniaria a livello dell’arto superiore più contratto, con perdita di forza a livello delle braccia e dolori irradiati, soprattutto da seduti.

Possono derivare anche dolori muscolari e articolari, in particolare dolore dorso-lombare, intercostale, cervicale, e tra le scapole; rigidità e ridotta mobilità del collo. Il diaframma infatti ha i suoi attacchi inferiori anteriormente ai corpi vertebrali delle prime vertebre lombari, determinando quindi in caso di contrazione, una trazione sulla colonna lombare che tenderà ad alzare l’inizio della lordosi lombare. Attraverso un insieme di catene fasciali e connettivali, poi, rimane fermamente adeso alle coste e alle vertebre dorsali che danno luogo a dorsalgie, specie nella regione sita in mezzo alle scapole.

Problemi circolatori degli arti inferiori con ristagno di liquidi, gonfiore a gambe e addome, e senso di pesantezza possono essere causati dal diaframma. Il nostro primo muscolo respiratorio infatti lavora sui nostri organi interni esattamente come fa uno stura-lavandini, creando ad ogni pressione inspiratoria una spinta di compressione sui visceri e durante l’espirazione una vera e propria pressione negativa, capace di drenare l’interstizio cellulare (spazio tra una cellula e l’altra) e permettere un funzionamento ottimale degli organi addominali nel lungo periodo.

Sintomi cardiaci come tachicardia, aritmia o dolori nella zona toracica possono trovare causa nel diaframma, e si spiegano facilmente considerando la vicinanza dell’apice cardiaco al centro frenico e la sensibilità della zona.

Sensazioni di ansia, cefalea da tensione meccanica e senso di oppressione al petto possono derivare da deficit di drenaggio venoso o tensioni fasciali che collegano la colonna cervicale e il centro del diaframma.

Questi sintomi derivano dal fatto che il diaframma contratto limita il suo movimento, compromettendo la funzione respiratoria e influenzando la postura e la biomeccanica corporea.

Impariamo quindi a sfruttare tutti questi collegamenti a nostro favore, preoccupandoci di respirare bene e migliorando così la funzionalità degli organi sopra-citati. Lo mostra praticamente il video qui sotto.

Elisa Stevanella
osteopata

In alto: i muscoli dell’addome come li descrisse Gérard de Lairesse nel 1685.

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