Tra streghe, pittrici e salottiere

Imelda Lambertazzi e Virginia Galuzzi furono protagoniste di amori infelici; uno studente spagnolo perse letteralmente la testa per Costanza Zagnoni; Gentile Budrioli fu, bruciata viva in piazza San Domenico con l’accusa di essere una strega “enormissima”. Queste figure di donne tristemente protagoniste sono state tratteggiate da Marilena Lelli nel corso di una serata sulle “Donne all’ombra delle Due Torri”, promossa dalla locale sezione dell’Inner Wheel, associazione femminile a livello mondiale.
Non sono mancati i campanilismi: secondo un cronachista dell’800, Giovanna D’Arco, l’eroina nazionale dei francesi, era un’oriunda bolognese.
Dopo le protagoniste delle cronache, le grandi artiste come Lavinia Fontana, Properzia de’ Rossi e Elisabetta Sirani: donne capaci di dimostrare che era possibile sfondare nel mondo dell’arte e rompere antichi pregiudizi. Gigliola Rossi ha raccontato la vita di queste artiste e ha mostrato come seppero essere virtuose in senso ampio: non solo nella vita ma anche nell’arte e nella capacità di emergere in un mondo ancora chiuso e ostile al genio femminile.

Infine Attilia Cerè, presidente dell’Associazione ha raccontato l’evolversi dei salotti letterari che videro le donne protagoniste.
Già nel ‘500 Ginevra Sforza tenne un cenacolo culturale e “donna Marì” animò i salotti del periodo rinascimentale, ma furono i secoli XVIII e XIX che videro le donne regine dei salotti: da Cornelia Martinetti a Teresa Malvezzi che intrattennero rapporti con Foscolo, Canova e Leopardi, dimostrando che le donne erano in grado di svolgere anche attività politica.
Il salotto non fu quindi solo un luogo mondano ma un centro di cultura e di dibattito letterario e politico e come tale contribuì all’evoluzione della figura femminile nella società. Terminò la sua funzione quando altri luoghi videro le donne diventare protagoniste.
Emilio Bonavita
Nella foto di apertura: Porzia si ferisce alla gamba, di Elisabetta Sirani