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Tiziano e le donne

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

Tiziano e le donne

Nel corrente mese di Marzo, mese da tempo immemore dedicato alla celebrazione della donna, protagonista nel panorama degli eventi milanesi è la mostra allestita a Palazzo Reale “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento Veneziano” che si dipana su 47 dipinti (16 di Tiziano, tutti capolavori noti, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, oltre a opere di Palma il Vecchio, Tintoretto, Palma il Giovane ed altri…).

Obiettivo dell’esposizione è aprire un panorama sul ruolo dominante della donna che compare nella pittura veneziana del XVI secolo; modalità senza eguali nella cultura europea del periodo.

La scuola veneta esprime nei suoi tratti grazia, dolcezza, potere di seduzione, eleganza innata. Tiziano esalta la bellezza femminile in quanto bellezza artistica: non bellezza esteriore ma personalità femminea.

In tutte le donne ritratte, Tiziano celebra le loro molteplici e diversificate qualità. Agli occhi di chi le guarda appaiono tutte come fortissime, come divinità.

Isabella d’Este in nero, 1534-1536. Olio su tela, 102,4×64,7 cm- Vienna, Kunsthistorisches Museum

Le 8 sezioni della mostra tracciano un percorso che va dal ritratto realistico di donne appartenenti a diverse classi sociali (in particolare le nobildonne che sono simbolo della ricchezza e del potere della famiglia alla quale appartengono), alle “belle veneziane”, passando attraverso eroine e sante, fino ad arrivare alle divinità del mito e alle allegorie.

Eroine come Lucrezia, Giuditta e Susanna che rappresentano l’onore, la castità, il coraggio e il sacrificio; Maria Maddalena nella sua fase spirituale di penitenza. Figure mitologiche come Venere che nasce dal mare, personificando Venezia.

Una sezione è dedicata a immagini femminili la cui caratteristica comune è la scopertura del seno sotto le vesti sontuose. Gesto interpretato come apertura e disponibilità all’amore coniugale in contrapposizione a precedenti modelli interpretativi che relegavano il gesto ad amore mercenario e rappresentazione smaccatamente sessuale.

La sezione più interessante dell’esposizione (a parere di chi scrive) è quella dedicata alle “belle veneziane” ritratte a mezza figura e fortemente idealizzate. La loro gestualità e la loro grazia le esalta, tanto che non vengono considerate cortigiane ma spose. E’ spesso nei loro salotti che si svolge la vita culturale ed artistica della repubblica veneziana. Loro stesse erano donne letterate, poetesse e scrittrici, quali Tullia d’Aragona e Veronica Franco.

Se la visita all’esposizione è un viaggio dell’anima nell’arte, forse non tutti i visitatori ne erano purtroppo consapevoli. La vigilanza nelle sale era molto blanda e gli spazi eccessivamente animati da chiacchiere vuote e ad un volume di voce non consono ad una mostra. Qualche perplessità anche sul percorso guidato, con testi di sala talora ripetitivi.

Pamela Polvani

Nell’immagine d’apertura: Tiziano e bottega, Danae, post 1554. Olio su tela, 135×152 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum

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