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Teatro Duse: 200 anni di applausi

N. 99- Aprile 2025

 

 

 

Teatro Duse: 200 anni di applausi

Per gli amanti della prosa, a Bologna, è “IL” Teatro: una fama consolidata in decenni di stagioni e grandi interpreti che ne hanno calcato il palcoscenico. La storica sala di via Cartoleria compie 200 anni, e per festeggiarli organizza un programma speciale di iniziative: spettacoli, incontri, una mostra fotografica, un “focus multimediale”. “Duse 200 – spiega Walter Mramor, presidente del Cda del Teatro Duse – sarà una grande festa dedicata alla città di Bologna e al nostro straordinario pubblico”.

Quale migliore occasione per voltarsi indietro e ripercorrere le tappe principali di questa lunga vita?

Il teatro di prosa più antico di Bologna aprì i battenti nel 1822; allora si chiamava “Teatro Brunetti”, dal nome della famiglia che acquistò la sala già esistente in via Cartoleria, per dar luogo – di lì a poco – a una radicale opera di restauro ed ampliamento del teatro. L’obiettivo era quello di ottenere la qualifica di “venale”, ovvero poter far pagare il biglietto d’ingresso al pubblico che assisteva alle recite. L’inaugurazione avvenne alla fine del 1830, con lo spettacolo di prosa “Amore e crudeltà”, ma per la qualifica di “venale” la proprietà dovette aspettare ben trent’anni! I primi biglietti furono infatti staccati solo a febbraio 1860.

Fu subito evidente però che la sala necessitava di un nuovo, e più radicale, intervento di ristrutturazione e ammodernamento. Il nuovo cantiere fu aperto nel 1863, e la famiglia Brunetti – scrivono le cronache dell’epoca –   “investì ingenti risorse affinché la nuova sala risultasse moderna e confortevole”. Nella sua nuova veste il teatro (il primo in città dotato di un impianto di illuminazione a gas!) riaprì i battenti il 18 febbraio 1865, con una festa in maschera che riscosse grande successo. E presto gli spettacoli cominciarono a susseguirsi con un ritmo frenetico: prosa sì, ma anche opere in musica, compagnie acrobatiche, e poi operette, concerti popolari, conferenze di personaggi illustri. Senza dimenticare il debutto a Bologna del “cinematografo” dei Fratelli Lumière (il 27 agosto1896). Una programmazione a 360 gradi, diremmo oggi.

Nel corso degli anni la sala ha subito diversi interventi di restauro e ampliamento, fino all’attuale assetto che risale al 1945. Il nome invece cambiò a fine ‘800, quando i nuovi proprietari decisero di dedicare il teatro ad Eleonora Duse. In quell’occasione (era il 1898) la “Divina” vi recitò ne “Il sogno di un mattino di primavera” di D’Annunzio.

Ma sono tante le storie e le curiosità legate alla vita del Teatro: ad esse saranno dedicati due spettacoli di “Duse 200” (l’11 ottobre con Giorgio Comaschi e il 19 ottobre con Stefano Bicocchi, in arte Vito); ne parleranno anche giornalisti che si occupano di cultura e spettacolo, in quattro incontri a ingresso gratuito e in diretta streaming.

Dal 1963 al 2010 il Duse è stato gestito dall’ETI (Ente Teatrale Italiano); con la soppressione di quest’ultimo si aprì una fase di incertezza, e si temette addirittura la chiusura del teatro; la salvezza arrivò nel 2011, con una cordata di impresari dello spettacolo che hanno ridato linfa alla programmazione, ampliando la proposta culturale e incrementando le aperture di sipario.

“Festeggiamo questo importante compleanno – sottolinea Mramor – orgogliosi del passato, ma con lo sguardo diritto verso il futuro, ben consci che si può innovare e guardare avanti solo se si ha la consapevolezza della propria storia”.

Liliana Fabbri

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