Sul Monte Cimone si misura l’aria

Il rischio di rinunciare, causa maltempo, alla visita all’Osservatorio climatico “Ottavio Vittori” del CNR-ISAC e dell’Aeronautica Militare di Montagna collocato sul monte Cimone (2165 m, la vetta più alta dell’Appennino settentrionale) ha tormentato i dieci giornalisti UGIS (Unione Giornalisti Italiani Scientifici) fino al giorno stesso della salita. Anzi, una volta partiti, il dubbio è proseguito fino all’ultimo minuto dell’ultimo km percorribile con mezzi a motore.
Da quel punto in poi (Pian Cavallaro, 1878 m), tipicamente si sarebbe dovuto procedere a piedi seguendo un percorso, denominato ‘Sentiero dell’atmosfera’, lungo poco più di 1km e costellato da 18 pannelli didattici che illustrano i concetti e i segreti dell’atmosfera e del clima. Ma la variabilità meteorologica di quel giorno era fin troppo movimentata poiché prevedeva temporali difficili da collocare in precise fasce orarie e territori definiti, per cui la probabilità di percorrere quel sentiero sotto la pioggia ne escludeva di fatto l’utilizzabilità.

Ma di rinunciare alla visita nessuno dei giornalisti UGIS voleva sentir parlare. Assieme ai ricercatori del CNR-ISAC e agli ufficiali dell’Aeronautica si è quindi concordemente deciso di servirci, in via straordinaria, di una sorta di teleferica (in generale riservata esclusivamente agli addetti interni) che dentro un tunnel scavato nella montagna permette di raggiungere i laboratori dell’Osservatorio. Un grosso sospiro di sollievo ha pervaso i giornalisti scientifici per la scelta presa. Sono così potuti arrivare ai vari locali dell’edificio e visitarlo nelle sue diverse articolazioni e funzioni: dalle stanze adibite alla ricerca con le apparecchiature di monitoraggio ed elaborazione, ai luoghi dove poter scambiare pareri e discutere, fino alla (molto ridotta) sala mensa.
Dall’Osservatorio si gode, tempo permettendo, di un orizzonte completamente libero, a 360 °. Da esso si può avere la vista di 4/10 del territorio nazionale e ciò costituisce uno dei punti di forza delle attività di ricerca svolte. Questa caratteristica permette di ricevere masse d’aria da tutte le direzioni: dall’Atlantico e dal Tirreno, dal Sahara e dal bacino del Mediterraneo, dall’inquinata Pianura Padana e dall’Europa centrale e orientale.

Monte Cimone risulta un sito ottimale per le misure di composizione dell’atmosfera e questo ne fa un importante strumento per lo studio del cambiamento climatico e della qualità dell’aria.
Sotto la guida di Paolo Bonasoni, dirigente di ricerca del CNR-ISAC e di Ivano Battaglia, chimico e a.d. di Labservice Analytica, una piccola impresa innovativa da tempo partner del CNR in diversi progetti di ricerca, sono stati illustrati gli strumenti di ultimissima generazione per il rilevamento di composti gassosi climalteranti come l’anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto. Particolare attenzione viene posta anche alla misurazione dell’ozono, un gas serra a vita breve ma fortemente dannoso per la salute e la vegetazione. Oggetto di rilevamento anche altri gas come il monossido di carbonio, l’anidride solforosa e gli ossidi di azoto.

Altre importanti attività riguardano la misurazione del particolato atmosferico (PM10 e PM2,5), un pulviscolo molto fine che rimane sospeso in atmosfera e può essere inalato dai nostri polmoni. Infine, la ricercatrice Angela Marinoni ha descritto alcuni concetti fisici dell’atmosfera e il ten.col. Francesca Marcucci ha delineato il ruolo storico e attuale dell’Aeronautica Militare.
I giornalisti UGIS, compiaciuti per le conoscenze acquisite e per il panorama (anche se limitato) che hanno potuto osservare si sono quindi avviati verso il ritorno.
La pioggia? È rimasta solo una pesante minaccia.
Stefano Gruppuso
Per chi fosse interessato, ogni mercoledì dei mesi di luglio e agosto, sono possibili visite guidate all’Osservatorio. Per informazioni e prenotazione tel. 388 796 9269, email: info@sentieroatmosfera.it Ente Parchi Emilia Centrale, referente: Emanuela Vanda.