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Sostenibilità e sviluppo: la sfida del PNRR

N. 87- Marzo 2024

 

 

 

Sostenibilità e sviluppo: la sfida del PNRR

Può sembrare fuori luogo parlare di economia sostenibile mentre nel mondo sono in corso – secondo i calcoli di alcuni osservatori – almeno una sessantina di guerre, quindi non solo di Ucraina si tratta. Eppure gli organizzatori del secondo incontro bolognese sull’Economia sostenibile dicono esattamente che essa costituisce la risposta all’economia di guerra.

“Sviluppo e sostenibilità del PNRR: Istituzioni e imprese a confronto nel quadro della nuova crisi internazionale”. E’ con questo titolo che si è svolta, nel capoluogo emiliano-romagnolo, la seconda edizione di “Economia Pulita”. Si è trattato di una due giorni di dibattiti che hanno esaminato, da un complesso e completo quadro di punti di vista, la possibilità di realizzare sul serio un’economia pulita, sostenibile per il mondo nel quale ci troviamo a vivere. Ad organizzarli, un gruppo di esperti guidati dal professor Francesco Montanari, coordinatore del Comitato scientifico, in collaborazione con il Centro San Domenico – noto per le sue costanti iniziative culturali – e sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo. Difficile sintetizzare quanto si è potuto sentire nel bel Salone “Bolognini”, all’interno della biblioteca del complesso conventuale del San Domenico di Bologna.

Un treno di TPER- Trenitalia alla stazione Mediopadana di Reggio Emilia
(Foto Daniele Valtorta)

Di particolare interesse, anche se non certo unico tema, quanto riferito da Alessandro Tullio, amministratore delegato di Trenitalia Tper, il quale ha dato conto degli obiettivi della società per una mobilità sostenibile: portare dal 93.6 al 99.6 la percentuale delle corse effettuate con treni elettrici in Emilia-Romagna, diminuendo al minimo possibile la presenza dei diesel; triplicare la quantità di energia fotovoltaica prodotta dall’impianto di manutenzione dei nuovi treni pendolari regionali Rock (sono 39 doppio piano, costruiti con materiale riciclabile al 97%) e Pop (47 mono piano, riciclabili al 95%) realizzato a Bologna in via del Lazzaretto; rendere operativo un sistema di depurazione delle acque industriali che ne consenta lo stoccaggio ed il riuso ed utilizzare le acque piovane separando, addirittura, quelle di prima da quelle di seconda pioggia. Quindi le più dalle meno inquinate.

Il controverso tema energetico non poteva essere assente da un simile confronto e, gettando il cuore oltre l’ostacolo, come si usa dire, l’ex-Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, che ha partecipato in qualità di Presidente dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti), ha sostenuto la necessità che si superi un certo ambientalismo, da lui definito “ideologico”, affinché si facciano le trivellazioni necessarie, così come si realizzino i rigassificatori.

Insomma, il tema “energia pulita” è stato affrontato da vari punti di vista e con differenti approcci.

La questione della digitalizzazione è una tematica trasversale a tutte le altre: la mancata copertura della Rete su tutto il territorio nazionale è un limite, ad esempio, ad un adeguato sviluppo dello smart working, forma di lavoro che ha ricadute significative sulla mobilità e, più in generale, sull’ambiente.

L’attenzione di tutti è sui fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e c’è chi sostiene la necessità di adeguare la capacità di spesa, che in Italia è fortemente limitata dagli intralci burocratici; ma questo – ovviamente – senza allentare i controlli sui possibili tentativi mafiosi di mettere le mani su tanto denaro. La proposta è di seguire il “modello Ponte di Genova” come esempio di rapidità nell’esecuzione delle opere progettate.

Qualche preoccupazione è stata anche espressa per la capacità di progettazione e di spesa del nostro sistema di autonomie locali estremamente frammentato.

A proposito di finanziamenti europei, una notizia positiva viene proprio dalla nostra regione. E’ di pochi giorni or sono e si tratta dal fatto che l’ecosistema regionale dell’innovazione dell’Emilia-Romagna ha ottenuto il punteggio più alto nel bando del Ministero dell’Università, arrivando primo nella graduatoria nazionale, il che consentirà di distribuire sul nostro territorio oltre 100 milioni di euro imputati sul PNRR per un consistente trasferimento di conoscenze utili al mondo produttivo.

Insomma, “economia pulita” e finanziamenti del PNRR sono stati sviscerati da ogni punto di vista, anche grazie alla partecipazione al convegno di rappresentanti di istituzioni pubbliche ed aziende private, nonché di personaggi di primo piano delle compagini di governo come lo stesso Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e la Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Maria Cecilia Guerra.   

Va aggiunto che, sia pure con toni ed accentuazioni differenti, non è stata esclusa la possibilità di una rivisitazione del PNRR a fronte di quanto sta accadendo a livello internazionale e che non era ancora avvenuto quando lo si è elaborato.

Gli organizzatori hanno già assunto l’impegno di una nuova edizione per il prossimo anno.

Giovanni Rossi

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