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Sonno e sogni: un mistero che si ripete ogni notte

N. 101- Giugno 2025

 

 

 

Sonno e sogni: un mistero che si ripete ogni notte

“Dio benedica chi ha inventato il sonno, mantello che avvolge i pensieri di tutti gli uomini, cibo che soddisfa ogni fame, peso che equilibra le bilance e accomuna il mandriano al re, lo stolto al saggio” scriveva Miguel de Cervantes.

Il sonno è un’esigenza primaria di tutti gli uomini, a cui nessuno può sottrarsi: non dormire è impossibile. Il sonno, infatti, è un meccanismo naturale, tanto misterioso quanto delicato, facilmente soggetto ad influenze da parte di fattori organici, psicologici o ambientali, e rappresenta per gli organismi viventi un momento fondamentale di pausa e rigenerazione, sia fisica che mentale. Così, passiamo circa un terzo della nostra vita dormendo e, mediamente, sei anni sognando. Il sonno, e i sogni che lo accompagnano, sono fondamentali per il nostro benessere e affascinano da sempre l’uomo, raccontati negli antichi miti nei quali Hypnos e Thanatos, il Sonno e la Morte, erano considerati fratelli, credenza che trova ancora traccia ai giorni nostri, basti pensare alla comune definizione della morte come “sonno eterno” o all’ironico epitaffio che Walter Chiari voleva sulla sua tomba (“Amici, non piangete, è soltanto sonno arretrato”). In tempi recenti, lo studio del sonno e dei sogni ha interessato la psicologia, la psicoanalisi e, da circa settant’anni, le neuroscienze. Lo studio del sonno dal punto di vista neurofisiologico è quindi relativamente recente, ma ha già portato a notevoli scoperte che iniziano a far luce su questi aspetti misteriosi e affascinanti della nostra vita, anche se non abbiamo ancora capito né approfondito tutto. Perché dormiamo? Perché sogniamo? Perché dimentichiamo la maggior parte dei sogni? In che modo il sonno ed i sogni influenzano la nostra salute e il nostro benessere?

Salvador Dalì, Dormire, 1937

Non è facile definire che cosa è il sonno: si tratta di uno stato di riposo del corpo che avviene periodicamente, di regola la notte, in cui la mente si isola dal mondo esterno e la coscienza si affievolisce. La durata del sonno dipende molto dall’età. Infatti, un neonato ha bisogno fino a 17 ore di sonno al giorno, mentre a un anno di vita il sonno si è già ridotto a circa 14 ore. All’età dell’asilo i bimbi dormono circa 12-13 ore, alle scuole elementari circa 11 ore e alle scuole medie circa 9-10 ore. Un adulto in media dorme 7 o 8 ore al giorno; tuttavia, la quantità di sonno necessaria per essere ben riposati varia da persona a persona ed è per questo che esistono i cosiddetti brevi dormitori e lunghi dormitori. Ci sono infatti persone che per star bene hanno bisogno di dormire almeno 9 ore per notte, mentre altre a cui ne bastano solo 6. Il sonno non è solo genericamente riposo, ma è anche un fenomeno attivo, con importanti ripercussioni sul benessere in primis della nostra mente, ma anche del nostro corpo. Il sonno migliora la nostra capacità di imparare e prendere decisioni, svolge un ruolo cruciale nel consolidamento della memoria e nell’elaborazione delle emozioni, riduce le infiammazioni, controlla vari ormoni e mantiene normale la glicemia, aiuta le funzioni del sistema immunitario, regola l’appetito, permette al cuore e al sistema vascolare di riposare. Durante il sonno, il nostro organismo compie processi di rigenerazione e riparazione, consentendo ai tessuti di recuperare e alle cellule di ricostruirsi. Di conseguenza, una buona notte di sonno, o la mancanza di esso, possono avere un impatto sia a livello mentale che fisico. Questi effetti sono facilmente leggibili nelle conseguenze sofferte da chi dorme poco: si diventa nervosi, irritabili, a volte aggressivi, cresce anche la sensazione di ansia. La memoria e la capacità di concentrazione diminuiscono, si fa fatica a rimanere attenti, ci si sente confusi e rallentati e si possono verificare colpi di sonno improvvisi, molto pericolosi soprattutto al volante. Successivamente, se si continua a dormire poco per più giorni, si sperimenta anche un profondo senso di fatica fisica. Sono questi i motivi per cui l’insonnia, il più comune tra i disturbi del sonno, può arrivare a compromettere la qualità della vita di una persona, rappresentando una vera e propria malattia, ma anche un importante problema sociale, vista la sua grande diffusione (il 10-15% degli italiani ne soffre in forma cronica).

Ferdinand Hodler, La notte, 1889-1890

Al contrario di come si potrebbe credere, il sonno non è tutto uguale, ma cambia profondamente nel corso della notte seguendo un percorso a cicli: un ciclo di sonno dura circa 1 ora e mezzo e si ripete per quattro o cinque volte in una notte. Ogni ciclo è composto da due tipi di sonno molto diversi fra loro, il sonno REM (Rapid Eye Movements) e il sonno non-REM. Nella prima parte del ciclo il fisico si rilassa e la mente si riposa: questa fase è chiamata “non-REM” in quanto non vi sono movimenti oculari. A questa prima fase ne segue una seconda, la fase REM, in cui gli occhi si muovono rapidamente in tutte le direzioni e il cervello è molto attivo, in modo quasi simile alla veglia. Circa il 75% del tempo totale di sonno viene trascorso nella fase non-REM e circa il 25% nella fase REM.

Strettamente legato al sonno e alle sue fasi è il sogno, che si realizza con particolare vivacità nella fase REM. In questo periodo del nostro sonno, che si verifica circa ogni 90 minuti, si sogna, cioè il nostro cervello produce dei contenuti immaginari che possono durare più o meno a lungo, da pochi secondi fino anche a mezz’ora. Si stima che ognuno di noi possa arrivare a fare cinque sogni per notte, anche se la maggior parte dei sogni non si ricordano più già nei 10 minuti dopo il risveglio. Non è quindi vero che alcune persone sognano e altre no: semplicemente alcune persone ricordano con più facilità i propri sogni di altre. Infatti, sogniamo tutta la notte, non solo durante le fasi REM, ma se ci svegliamo durante questa fase la probabilità di ricordare il sogno è maggiore. Inoltre la fase REM si contraddistingue per la presenza disogni intensi, vividi, emozionanti. Per contro, nella fase non-REM i sogni sono più simili a pensieri e sono più brevi.

Il sogno ha sempre avuto un ruolo di particolare rilievo nella storia dell’uomo, poiché le sue caratteristiche lo collocano in un punto di incontro tra mito, religione, filosofia, letteratura, arte e scienza: interrogarsi sul significato dei sogni è un’attività umana che si perde nella notte dei tempi, stimolando la creazione di teorie che si sono diversificate e moltiplicate attraverso i secoli e le civiltà. Non possiamo non ricordare le credenze sulla capacità predittiva dei sogni, che trovano posto già nella Bibbia con Giuseppe in Egitto, o i sogni ispirati dalla divinità per far conoscere il suo volere, fino all’attribuzione di numeri ai diversi oggetti comparsi nei sogni, come nella smorfia napoletana.

Agli inizi del secolo scorso, la psicanalisi ha fatto proprio il sogno come via privilegiata per addentrarsi nell’inconscio. Nel suo libro “L’interpretazione dei sogni”, pubblicato la prima volta nel 1899, Sigmund Freud definisce il sogno come l’appagamento mascherato di un desiderio rimosso: durante il sonno, la censura messa in atto dalla coscienza si affievolisce e permette l’emersione di contenuti profondi, normalmente inaccessibili. Freud suggerisce che i sogni possano fungere da tramite con i nostri desideri più profondi e normalmente nascosti alla coscienza: i sogni rappresenterebbero una sorta di rappresentazione mentale in cui i desideri repressi emergono sotto forma di simboli e allegorie, prodotti dalla nostra mente in una forma diversa, che non attiva la censura della coscienza, permettendoci così di esplorarli senza sensi di colpa o di vergogna. La psicoanalisi rappresenta pertanto un approccio al sogno che cerca di interpretarne i contenuti per aiutare la persona a comprendere meglio se stessa, considerando il sogno un espediente attraverso il quale il nostro “inconscio” mostra alla coscienza desideri o pulsioni rimosse o sopite.

Pur nell’incertezza del perché dormiamo e perché sogniamo, è certo cheil sonno è un prezioso istinto naturale, che ci consente di vivere e di mantenere il buon equilibrio di tutte le nostre funzioni biologiche e mentali. È importante, quindi, rispettare il sonno, capire se qualcosa non va e, in caso di necessità, parlare col proprio medico di fiducia per evidenziare eventuali disturbi e curarli.

Patrizia Masoni
medico

In alto: Henri de Toulouse-Lautrec, A letto, 1892, Museo d’Orsay, Parigi

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