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Scienziati russi contro la guerra

N. 96- Gennaio 2025

 

 

 

Scienziati russi contro la guerra

Anche OmnisMagazine assiste attonito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Niente giustifica l’aggressione di un’altra Nazione.
Il governo di Mosca sta conducendo un’azione iniqua e sanguinaria, senza attenuanti. Ci uniamo perciò alla corale solidarietà verso il popolo invaso e bombardato.
Purtroppo – come ha scritto una sociologa contemporanea – in guerra, la prima a morire è la verità.

E così, mentre scende in campo anche la subdola arma delle fake news, qualcuno, restando a casa al caldo, si butta nel mainstream a corpo (e cervello) morto e blocca le lezioni universitarie su Dostoevskij e i concerti con la musica di Tchaikovsky.

La comunità internazionale in passato non ha smesso di studiare Dante quando in Italia governava il fascismo, né di suonare Bach mentre Hitler riempiva i campi di concentramento.

In questo momento, in cui in Russia si rischiano 15 anni di prigione soltanto pronunciando la parole “guerra”, pubblichiamo integralmente l’accorato e coraggioso documento firmato dai membri dell’Accademia Russa delle Scienze.

Il popolo russo, la sua storia e la sua cultura sono più grandi di chi pro-tempore li governa.

Appello dei membri del Presidium dell’Accademia russa delle scienze

Noi membri del Presidium dell’Accademia russa delle scienze ci rivolgiamo a studiosi e scienziati della Russia e di tutti i Paesi del mondo.

Il clima di tensione che perdura già da anni in Ucraina, a cui si accompagnano le morti e le privazioni dei civili, è sfociato in un conflitto militare. Consideriamo estremamente importante raggiungere il cessate il fuoco e una soluzione pacifica attraverso i processi di negoziazione. Nutriamo grande preoccupazione per la vita e l’incolumità della popolazione, compresi i nostri colleghi che si trovano nelle zone di guerra nei territori del Donbass e dell’Ucraina.

Auspichiamo la risoluzione immediata delle questioni umanitarie legate, in primo luogo, a garantire la sicurezza e le normali condizioni di vita della popolazione civile. Rivolgiamo un appello a tutte le parti in conflitto per la salvaguardia delle istituzioni scientifiche, educative, sanitarie, culturali, e del patrimonio storico. È importante evitare che vengano distrutti i centri di energia nucleare, l’industria chimica e altre infrastrutture critiche.

Invitiamo i nostri colleghi in tutto il mondo, le accademie nazionali delle scienze, le associazioni scientifiche nazionali e internazionali, nonché altri nostri partner del settore scientifico ed educativo, ad astenersi da posizioni e azioni dettate non dagli interessi della scienza, ma dalla situazione politica e dalla gravità del momento. Consideriamo inaccettabile ogni tentativo di pressione politica su scienziati, insegnanti, dottorandi e studenti e ogni discriminazione per motivi di nazionalità o cittadinanza.

Chiediamo a gran voce alla comunità scientifica mondiale di continuare a sviluppare la cooperazione, rafforzare i legami scientifici ed educativi internazionali e prevenire qualsiasi tentativo di limitare l’accesso alle infrastrutture scientifiche internazionali, alle opportunità di pubblicazione e alle banche dati aperte.

Riteniamo necessario intensificare la diplomazia in campo scientifico e potenziare il movimento degli studiosi e scienziati per la pace, la sicurezza internazionale, la risoluzione dei conflitti, la riduzione delle tensioni militari e la prevenzione della minaccia di una guerra nucleare.

Seguono le firme del presidente, dei vice presidenti e di parecchie decine di membri dell’Accademia delle Scienze

Fonte: http://www.ras.ru/news/shownews.aspx?id=3fdf08dd-1efb-4817-9087-69b642c59660&print=1

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