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Probiotici, non antibiotici: il futuro della medicina

N. 98- Marzo 2025

 

 

 

Probiotici, non antibiotici: il futuro della medicina

Da uno studio di tanti anni e una cura ideata dal Prof. Dino Vaira – studiata all’Università di Bologna e già utilizzata in tutto il mondo – è arrivata, dalle competenti autorità statunitensi, la concessione di un brevetto avente oggetto la “new probiotics useful for eradicating helicobacter pylori infection”. Si tratta quindi di nuovi probiotici capaci di eradicare l’infezione da helicobacter pylori.

L’Helicobacter pylori è un batterio spiraliforme che può colonizzare il rivestimento dello stomaco umano creando un’infezione che spesso è asintomatica. Ma che in altri pazienti può provocare gastrite e dolorose ulcere a livello dello stomaco o del duodeno, il primo tratto dell’intestino. Si tratta in realtà di un batterio ampiamente presente nella popolazione e che, alterando l’ambiente gastrico, predispone i pazienti, nei casi di infezione cronica, all’insorgenza di malattie più severe. Può favorire infatti lo sviluppo del carcinoma gastrico e del linfoma del tessuto linfatico associato alla mucosa dello stomaco.

Esiste una terapia, sostanzialmente antibiotica eradicante, ma che ha degli effetti collaterali indesiderati come la nausea, il vomito, la distensione addominale e la dissenteria, che portano il paziente a non assumere più farmaci aumentando il tasso di insuccesso terapeutico. Insuccesso che avviene anche per il crescente sviluppo dell’antibiotico resistenza. Poi superabile con la modificazione del regime farmacologico.

Lo studio del prof. Vaira e le conclusioni della sua terapia, ora brevettata, confermano l’attività batteriostatica, battericida e sinergica dei probiotici con gli antibiotici. È dunque importante impiegarli come coadiuvanti della terapia antibiotica mediante la formulazione di un efficace mix composto dai ceppi L. acidophilus e B. lactis.

Dunque, il mix di probiotici porta ad un aumento del successo terapeutico. I probiotici riducono tra l’altro l’adesività dell’Helicobacter pylori alla mucosa gastrica, modulano la risposta infiammatoria della parete gastrointestinale e creano una sorta di barriera protettiva. Non ultimo, riducendo gli effetti indesiderati, portano il paziente a seguire correttamente la terapia, senza sospenderla. Anche questo aspetto contribuisce ad aumentare la percentuale di eradicazione di Helicobacter pylori.

Dopo 44 anni di eminenti studi – a cominciare da quelli condotti a Londra con il premio Nobel del 2015 Barry Marshall – e dopo aver scoperto come individuare Helicobacter pylori in modo non invasivo, Dino Vaira ha motivo di sperare che questo brevetto rappresenti “una nuova epoca per la salute di tutti noi e di tutto il mondo. Nei prossimi dieci anni il probiotico selettivo e resistente agli antibiotici sostituirà tutti i farmaci, a partire da quelli per la cura dell’ulcera e della gastrite, e a seguire con gli antipertensivi, gli antidiabetici e così via”.

Vincenzo Basili

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