Paola Contini di casa in casa

Se casa è il luogo del cuore, questo è tanto più vero per chi al cuore, il proprio, ha creduto, e lo ha raccontato con delicatezza, offrendolo in dono al mondo.
In Romagna, “casa” è stato sinonimo di cuore per tanti poeti e scrittori. E Paola Contini, romagnola di Forlì, ci ha lavorato intorno, costruendo parole e musiche. Sono nati così “Storie di Grazia e di amicizia” e “I vin d’un anno con il pan d’un giorno”.

Il primo lavoro è un omaggio a Grazia Deledda, la scrittrice sarda Premio Nobel che passò lungo tempo a Cervia, nella Villa Caravella. Grazia amò Cervia e la sua gente ‘perché qui rivide i profili scarni dei suoi isolani’, come fece scrivere il poeta romagnolo Aldo Spallicci in una lapide ancora oggi ben visibile sulla facciata. Lo spettacolo di Paola Contini era già stato presentato con successo lo scorso anno a Cervia, ed è stato ripetuto quest’anno a Cesenatico, con la collaborazione del canto di Paola Sabbatani,
in un’altra collocazione significativa: la casa di Marino Moretti, che è testimonianza concreta e suggestiva del legame tra il poeta romagnolo e il suo “buen rifugio”.
Il cammino di Paola tra case e cuori proseguirà venerdì 19 luglio a San Mauro Pascoli, con un omaggio al poeta della cavallina storna. Si tratta di un percorso poetico musicale – spiega la Contini – attraverso le varie raccolte pascoliane, a partire dalla tematica delle radici, vissute nella quotidianità del presente e nella nostalgia della lontananza (come in alcuni passi dal poemetto ‘Italy’), di una vita cadenzata dai riti del lavoro, del cibo condiviso, dalla gratitudine per il bene ricevuto.
La risposta al bisogno (La piada, la canzone del girarrosto, Grano e vino, …) non è disgiunta dal profondo sentimento di rispetto per la terra che ci nutre e ci rinasce ogni giorno a nuova vita (Italy, Romagna,Angelus, La poesia, …). E allora il titolo “Il vin d’un anno con il pan d’un giorno” non rimanda appena alla sapienza contadina, ma sta ad indicare il presente che non può fare a meno del passato, a volte intriso di dolore, ma al tempo stesso memoria viva che rigenera il bene.
Accompagnano questo singolare itinerario, per voce recitante di Paola Contini, le musiche di Nino Rota, Franz Schubert, Prenke Jakova, Ennio Morricone eseguite dalla fisarmonica di Fabrizio Flisi.