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Lo sguardo dell’uomo davanti ai disastri

N. 96- Gennaio 2025

 

 

 

Lo sguardo dell’uomo davanti ai disastri

Quale filo collega due statuette egiziane, datate oltre mille anni prima di Cristo, la stele funeraria romana di Publeia Tertia, sacerdotessa della dea Iside, un dipinto di Massimo D’Azeglio, più noto come scrittore e ministro di Casa Savoia, e un olio della pittrice statunitense contemporanea Joan Banach? Al centro di ciascuna opera ci sono morte e catastrofi.


Joan Banach Deep Water 1998 olio su tavola 213,5 x 245,5 cm Collezione Maramotti, Ph. Carlo Vannini

S’intitola “Attraverso i diluvi” la mostra in corso alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia, che propone in dialogo opere di tempi estremamente diversi come – spiegano i promotori – “sguardo asincrono sulle catastrofi dell’uomo e del mondo, evocando corrispondenze tra immagini appartenenti a epoche distanti tra loro, ma anche rivelando i mutamenti di sensibilità e di percezione dell’esperienza del disastro nel tempo”.


Jules de Balincourt Blind Faith and Tunnel Vision 2005 olio e smalto su tavola 198 x 147 cm
Collezione Maramotti, Reggio Emilia © Jules de Balincourt

La rassegna sarà accompagnata da una pubblicazione con contributi dello storico della letteratura Andrea Cortellessa, del filosofo Federico Ferrari e dello storico dell’arte Riccardo Venturi. Ma già ora è interessante il punto di vista di chi ha scelto ed unito la cinquantina di opere presenti in mostra, molto diverse fra loro non soltanto per ragioni temporali.

Diluvi, naufragi, inondazioni, esplosioni, uragani, incendi, guerre, epidemie, azioni violente e predatorie dell’uomo sulla natura sono i temi che Collezione Maramotti sottopone al visitatore, chiedendogli di riflettere su come l’affacciarsi su questi costanti drammi gliene modifichi la percezione. Ulteriore elemento disturbante è che il sistema mediatico contemporaneo, che squaderna drammi in maniera ripetitiva, finisce con l’anestetizzare lo spettatore.

Andy Cross Spoiler Alert (Extreme Weather) 2017–2024 olio su tela 223,5 x 274 cm Courtesy and © Andy Cross

La narrazione del diluvio universale (magnificamente fissato nel maestoso dipinto di Filippo Palizzi e nell’ironico olio “spoiler alert” di Andy Cross) ha sfidato e sfida i millenni. Quanto permane, nell’uomo del XXI secolo, la memoria delle recenti alluvioni dell’Emilia-Romagna o dei drammatici terremoti del centro Italia? La risposta, affidata agli sguardi sconsolati di Jules de Balincourt, Anna Conway o Ariel Cabrera Montejo, sembra chiudere la porta ad ogni speranza. Nel futuro, sembrano dire gli artisti, solo sguardi ciechi e banalità di pensiero. E la coazione a ripetere.

Lisa Bellocchi

Nell’immagine in apertura: Filippo Palizzi Oltre il Diluvio 1864 olio su tela 185 x 266 cm Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte Courtesy MiC – Museo e Real Bosco di Capodimonte. Ph. Luciano Romano

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