La Divina Commedia viaggia nello spazio infinito
“O frati,” dissi, “che per cento milia perigli siete giunti a l’occidente, a questa tanto picciola vigilia d’i nostri sensi ch’è del rimanente non vogliate negar l’esperïenza, di retro al sol, del mondo sanza gente”. Così Dante faceva parlare Ulisse, nel XXVI Canto dell’Inferno, mentre il re di Itaca spronava i compagni a continuare il viaggio in terre sconosciute, “per seguir virtute e canoscenza”.
Il Sommo Poeta sposta oggi definitivamente il suo viaggio tra i cieli raggiungendo l’Universo.
In occasione dei 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri e dell’eterna rinascita nel suo Poema, Scripta Maneant Editore, in collaborazione con Human Space Services, affiderà l’intera Divina Commedia alla missione spaziale ISS-Expedition 66 del prossimo ottobre 2021, che la libererà nello spazio infinito, ad eterna testimonianza dell’umano ingegno.
Incisa integralmente su un foglio in Titanio & Oro appositamente progettato, la “Commedia” varcherà lo spazio. L’esemplare Zero dell’opera fluttuerà nello spazio, quale testimonianza della vita e della cultura del Pianeta Terra nella sua espressione più elevata. Sul retro, a perenne ricordo del loro impegno, i nomi dei sostenitori di tale visionario progetto.
La scommessa non scritta è che un imprevedibile “qualcuno” che abita tale spazio potrebbe raccogliere il messaggio lanciato dalla Terra in una bottiglia ad alta tecnologia, degna del XXI secolo terrestre. Che cosa possa succedere da quel momento in poi, solo Asimov potrebbe descriverlo. Ma la sfida è lanciata!
La copia gemella rientrerà sulla Terra con le firme dei cosmonauti. Da essa sarà riprodotta un’edizione facsimile in 700 esemplari numerati e certificati.
Questa nuova edizione viene edita con i commenti dei famosi italianisti e studiosi Emilio Pasquini (recentemente scomparso), Giuseppe Ledda e Giancarlo Benevolo. I disegni che l’artista seicentesco Federico Zuccari predispose per la Commedia, e che recentemente sono stati oggetto di una mostra agli Uffizi di Firenze, aggiungono arte ad arte.
Lisa Bellocchi