Il cardinale Camillo Ruini sacerdote da 70 anni
Settant’or sono, l’8 dicembre 1954, anno mariano, il diacono Camillo Ruini – studente nella Pontificia Università Gregoriana – veniva ordinato sacerdote nella cappella dell’Almo Collegio Capranica di Roma da mons. Luigi Traglia vicegerente della diocesi di Roma.
La Prima Messa in San Giorgio
A Sassuolo, sua città natale, il “novello sacerdote” celebrava la Prima Santa Messa la mattina della domenica 12 dicembre nell’Insigne Collegiata di San Giorgio Martire. Della celebrazione esiste un resoconto a firma di Francesco Monti pubblicato a p. 2 del N. 48 – 19 dicembre 1954 – del nostro settimanale diocesano “La Libertà”. Scrive Monti che “nel massimo tempio sassolese era affluita una strabocchevole folla di fedeli” che seguì con commosso fervore la Santa Messa celebrata dal ventitreenne don Ruini, “che appariva trepidante di intensa commozione”.
Lo stesso articolista sottolineava del neopresbitero la “brillante intelligenza che lo annovera fra gli studenti più quotati di quell’Università da cui sono usciti sommi ingegni e personalità di primo piano della Santa Chiesa”.
La “Schola Cantorum” del Seminario di Reggio Emilia eseguì magistralmente le parti cantate della Messa.
Annotava ancora Francesco Monti: “Mons. Zelindo Pellati, arciprete di Sassuolo, che ha visto nascere la vocazione del suo allievo e che l’ha amorosamente coltivata giorno per giorno, fino a che l’ha avviato al Seminario, ha pronunciato un elevato discorso esaltando la figura del nuovo Levita e parlando della missione sacerdotale, missione divina di onore, ma missione di sacrificio fino alla sofferenza e fino al martirio”.
Il discorso di don Camillo ai Sassolesi
Nel pomeriggio della stessa domenica 12 dicembre durante la funzione del canto dei Vespri (foto 6) don Camillo rivolgeva un breve discorso di saluto ai tanti fedeli accorsi in San Giorgio; dopo aver reso pubblicamente grazie a Dio per l’alto onore concessogli con il dono del sacerdozio, esprimeva il suo ringraziamento agli amici e a tutti i fedeli sassolesi per la testimonianza di affetto che gli avevano reso “in quella grande occasione”.
L’opera di don Camillo Ruini in Diocesi
Nato a Sassuolo – provincia di Modena e diocesi di Reggio Emilia – il 19 febbraio 1931 dal prof. Francesco, medico chirurgo, “valentissimo e stimato professionista”, direttore del locale Ospedale civile, e da Iolanda Rizzoli, dopo gli studi liceali il futuro cardinale Camillo Ruini ha compiuto presso la Pontificia Università Gregoriana gli studi filosofici e teologici in qualità di alunno dell’Almo Collegio Capranica, conseguendo la licenza in filosofia e la laurea in teologia.
Rientrato in diocesi nel 1957, durante l’episcopato del vescovo Beniamino Socche, è divenuto docente di filosofia nel Seminario Diocesano. Dal 1958 al 1966 ha ricoperto l’incarico di assistente dei Laureati cattolici e successivamente del Movimento ecclesiale di impegno culturale.
Nel 1966 il vescovo Gilberto Baroni lo ha nominato delegato vescovile per l’Azione Cattolica, incarico che ricoprì sino al 1970. Nel 1968, istituito a Reggio Emilia lo Studio Teologico Interdiocesano ne è divenuto docente di teologico dogmatica e contemporaneamente preside, formando generazioni di sacerdoti e di laici. Lo stesso anno il vescovo Baroni gli affidava l’incarico di vicario episcopale per l’apostolato dei laici, ufficio che ha ricoperto sino al 1986.
Nel 1968 il vescovo Baroni lo nominava presidente del Centro Giovanni XXIII – “il Giovanni” come è abitualmente chiamato, con sede in via Prevostura, 4- istituzione culturale che ha guidato con saggezza e ricchezza di attività sino al 1986. E’ stato don Camillo, in questo ruolo, a portare a Reggio e a Canossa il futuro Papa Ratzinger.
Il 1 novembre 1975 è stato nominato presidente della Consulta diocesana, poi interdiocesana, per la pastorale scolastica; durante la sua presidenza promosse la nascita degli Studenti Democratici in concomitanza con l’introduzione dei decreti delegati del 1974 per favorire la partecipazione degli studenti alla gestione sociale della Scuola. Nello stesso periodo nacque a Reggio Emilia l’Associazione Genitori – A.Ge – sotto la sua guida. In tali ruoli si è sempre contraddistinto per dinamismo, proposta di iniziative e lungimiranza di intuizioni.
L’allora don Ruini ha avuto attiva parte nella organizzazione e nella conduzione del Sinodo diocesano sull’Evangelizzazione in terra reggiana e guastallese; uno dei momenti salienti è stato il Convegno ecclesiale sulla presenza dei cristiani nella società civile.
L’elezione a vescovo ausiliare di mons. Baroni
Il 16 maggio 1983 il papa Giovanni Paolo II lo ha eletto vescovo titolare di Nepte e ausiliare della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla; la bolla pontificia venne pubblicata il 24 maggio 1983, festa di Maria Santissima Ausiliatrice. Il 29 giugno 1983 nella cattedrale di Reggio Emilia il vescovo Gilberto Baroni lo consacrava vescovo.
Dopo l’ordinazione episcopale di mons. Camillo Ruini è stata introdotta la bella tradizione di festeggiarne il 14 luglio – festa di San Camillo de Lellis – l’onomastico, in quella che divenne la “festa dei tre Camilli”: Ruini, Mescoli e Rossi.
Nel 1985 il Papa Giovanni Paolo II lo nominava vicepresidente del Comitato preparatorio del Convegno Ecclesiale di Loreto, presieduto dal cardinale Carlo Maria Martini. Sempre nel 1985 è stato eletto membro della Commissione episcopale della CEI per l’educazione cattolica, la cultura e la scuola.
L’impegno nella CEI e la nomina a Cardinale
La nomina ad ausiliare era solo il primo gradino di un “cursus honorum” che ha portato “don Camillo” a responsabilità sempre più alte, sino alla presidenza della CEI e alla guida della diocesi di Roma, quale vicario di due papi: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI; nonché alla porpora cardinalizia.
Il 28 giugno 1986 Giovanni Paolo lo nominava Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. L’8 settembre 1986 dava il saluto ufficiale alla sua diocesi di Reggio Emilia–Guastalla presiedendo il solenne pontificale nel Tempio della Beata Vergine della Ghiara. Ritornò nella basilica mariana il 6 giugno 1988 in occasione della memorabile visita di Papa Giovanni Paolo II e il 29 aprile 1996, quale inviato speciale del Papa Giovanni Paolo II, per aprire le solenne ed esaltanti i celebrazioni del IV Centenario del primo Miracolo e dell’erezione del Tempio.
Il 17 gennaio 1991 Papa Woytjla lo elevava alla dignità di arcivescovo e lo eleggeva suo pro-vicario per la diocesi di Roma; il 7 marzo 1991 Giovanni Paolo II lo nominava presidente della Conferenza Episcopale Italiana e lo creava cardinale nel Concistoro del 28 giugno 1991, del titolo di Sant’Agnese fuori le mura; il successivo 1 luglio fu nominato Vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma. Papa Woytjla lo riconfermò per due quinquenni presidente della Conferenza Episcopale Italiana: il 7 marzo 1996 e il 6 marzo 2001, incarico mantenuto sino al 2008. Fede esemplare, afflato pastorale, passione per lo studio e l’insegnamento della filosofia, aggiornamento su tematiche nodali, lungimiranza, capacità di analisi profonda dei problemi e di proporre prospettive teologiche e umane, solidi fondamenti cristologici, antropologici ed ecclesiologici, sottolineatura della centralità della persona umana e della cultura sono fra le doti che contraddistinguono il solido ed ampio magistero del cardinale Ruini.
Particolarmente attese e lette con estrema attenzione, anche dal mondo politico, erano le sue prolusioni alle riunioni della CEI.
E’ inoltre divenuta ormai consuetudini per gli ex giovani che lo hanno avuto come guida nella loro formazione ritrovarsi a Roma per festeggiare il suo compleanno.
E’ autore di numerose e importanti pubblicazioni: da “Intervista su Dio”, a “Il Vangelo nella nostra storia”, a “C’è un dopo? La morte e la speranza”.
Giuseppe Adriano Rossi