I costi drammatici della peste suina africana
“La suinicoltura italiana nella morsa della Peste suina africana”.
È questo il titolo al centro della Giornata della Suinicoltura, giunta alla sua settima edizione, che si svolgerà il 16 ottobre a Modena a partire dalle ore 9 presso l’RMH Raffaello Hotel, evento organizzato come nelle precedenti edizioni da Expo Consulting srl.
Con la comparsa di 29 focolai in altrettanti allevamenti domestici distribuiti tra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna esplosi tra i mesi di luglio e settembre scorsi, la Giornata della Suinicoltura rappresenta un appuntamento cruciale non solo per fare il punto della situazione, ma soprattutto per approfondire le indicazioni più efficaci in grado di bloccare la diffusione del virus e arrivare all’eradicazione della malattia, obiettivo che secondo gli esperti richiederà ancora molto tempo.
Davanti a una platea che le preiscrizioni annunciano sold out, il parterre dei relatori prevede la presenza degli esperti scientifici più qualificati, dei rappresentanti dei vari anelli della filiera e, ovviamente, degli allevatori, i principali protagonisti di un’emergenza che sta mettendo in ginocchio uno dei settori più importanti, sia a livello economico che di immagine internazionale, dell’agroalimentare made in Italy.
Era l’inizio di gennaio 2022 quando nell’Appennino tra Piemonte e Liguria fu rinvenuta la prima carcassa di cinghiale positiva al virus che, è bene sottolinearlo, non contagia l’uomo. Consapevoli dei rischi che all’epoca questo episodio poteva rappresentare per l’intero sistema suinicolo nazionale, il governo di allora nominò un primo Commissario straordinario all’emergenza Psa, Angelo Ferrari, che con risorse molto limitate avviò un piano di intervento per delimitare gli assi autostradali delle aree in questione con delle barriere e impedire in questo modo ai cinghiali di raggiungere altri territori. Contestualmente, gli allevatori furono sensibilizzati per rafforzare all’interno e all’esterno delle loro aziende tutte le misure di biosicurezza previste. Ferrari ricoprì l’incarico solamente per un anno. A febbraio 2023 infatti, venne nominato Vincenzo Caputo che nell’estate dello stesso anno si ritrovò a gestire il primo focolaio in un allevamento di suini domestici a cui ne seguirono altri 8: tutti nella provincia di Pavia.
Con la data del 31 luglio 2024 Caputo ha dato le dimissioni e al suo posto è stato nominato Giovanni Filippini, direttore generale alla Sanità animale presso il ministero della Salute e con una notevole esperienza in materia, avendo avuto la responsabilità dell’Unità di progetto per l’eradicazione della Psa in Sardegna, obiettivo raggiunto e riconosciuto dalla Commissione europea nello scorso mese di settembre.
La nomina di Filippini, per uno strano scherzo del destino, ha coinciso purtroppo con l’esplosione dei 29 focolai di cui dicevamo all’inizio, causando pesanti ricadute sull’intero comparto che, stando alle stime elaborate da Assica (Associazione industriali delle carni e dei salumi), dall’inizio dell’emergenza, quindi da quasi tre anni, ha registrato una contrazione dell’export pari a circa 25 milioni di euro al mese dovuti alla chiusura di alcuni importanti mercati internazionali come, tra gli altri, il Canada, gli USA, il Giappone.
Gli allevatori e le loro aziende stanno pagando un prezzo altissimo all’emergenza Psa, sia in termini economici che emotivi poiché il flagello di questa malattia, rispetto alla quale non esiste un vaccino o una cura, si abbatte su famiglie e dipendenti sia nelle porcilaie sede dei focolai che in quelle presenti nelle zone di restrizione.
Le parole d’ordine che Giovanni Filippini ha subito adottato appena nominato Commissario sono state: “Prudenza e grande determinazione”, definendo il contrasto alla diffusione della Psa una lotta contro il tempo nei confronti di un nemico “la cui virulenza e patogenicità – ha dichiarato – sono di gran lunga superiori a quelle del Covid”. All’indomani dei primi provvedimenti assunti, che prevedevano e prevedono tuttora l’adozione di misure rigidissime sia in termini di biosicurezza che di restrizioni alla movimentazione dei suini da vita, l’impegno è stato quello di affrontare l’emergenza con un’azione integrata e vicina a tutti gli operatori della filiera perché, ha sottolineato Filippini in più occasioni: “Siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo remare tutti nella stessa direzione”.
Giovanni Filippini sarà il grande protagonista della Giornata della Suinicoltura e la platea dei partecipanti, il cui numero ha raggiunto la capienza massima consentita dalla Sala plenaria dell’RMH Raffaello Hotel, 260 posti a sedere, rappresenterà un’occasione unica per un confronto tra esperti e operatori del settore, senza dimenticare che in questa battaglia anche i cittadini devono essere costantemente e puntualmente informati sulle modalità da seguire se si desidera andare per boschi a funghi e/o a tartufi, dal momento che nel terreno, a causa del passaggio di cinghiali potenzialmente infetti, si può annidare il virus.
“La preparazione di questo importante evento è iniziata alcuni mesi fa – dichiara Elisabetta Zagnoli, ad di Expo Consulting – e al di là della grave crisi che sta attraversando il settore suinicolo nazionale a causa della Psa, non possiamo che dirci soddisfatti per la risposta che abbiamo avuto in termini di registrazioni. Certo, si tratta di un tema particolarmente attuale, ma sono certa che se non fossimo stati in grado di proporre un programma all’altezza della situazione individuando i relatori più autorevoli non ci sarebbe stato questo riscontro così positivo. Per la prima volta poi, introdurremo un’innovazione tecnologica che favorirà l’interazione tra relatori e pubblico presente in sala. Durante la Giornata sarà infatti disponibile una piattaforma web a cui i partecipanti si potranno collegare scansionando un QR che troveranno proiettato sullo schermo; in questo modo sarà più facile favorire un dibattito conclusivo più concreto e, speriamo, costruttivo”.
Per rispondere alle numerose richieste di partecipazione alla Giornata della Suinicoltura, gli organizzatori hanno deciso di mettere a disposizione di chi non potrà presenziare un collegamento streaming attraverso il quale, oltre a seguire i lavori, sarà ugualmente possibile interagire attraverso la App predisposta.
Per accedere allo streaming è comunque necessario iscriversi andando sul sito giornatadellasuinicoltura.it
Il link di collegamento è: https://www.expoconsulting.eu/giornata-della-suinicoltura-live-streaming/
Anna Mossini