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I campanari italiani “patrimonio dell’umanità”

N. 96- Gennaio 2025

 

 

 

I campanari italiani “patrimonio dell’umanità”

La XIX sessione del Comitato Intergovernativo della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, riunitasi ad Asunción, Paraguay, ha ufficialmente riconosciuto l’Arte Campanaria tradizionale italiana come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO.

L’elemento, già riconosciuto dall’UNESCO nel 2022 come patrimonio culturale immateriale della Spagna, è ora esteso anche all’Italia e rappresenta l’universalità e il valore condiviso di una tradizione che accompagna da secoli il tempo della festa, unendo generazioni e culture nel melodioso suono delle campane. L’elemento italiano ha espresso un insieme di componenti materiali ed immateriali, che vanno dalle tecniche di suonata delle campane, alla loro realizzazione, fino alle strutture architettoniche delle storiche celle campanarie e dei campanili. Tutto ciò dà vita a paesaggi sonori che si propagano dalle nostre Chiese e Cattedrali. 

La campana “Maria Dolens” a Rovereto, in memoria dei Caduti

Il successo di questa candidatura è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il Ministero della Cultura, l’Ufficio UNESCO, la Federazione Nazionale Suonatori di Campane e le numerose comunità locali che mantengono viva questa tradizione.

Tra queste, l’Unione Campanari Bolognesi, che ha alle spalle una storia ultracentenaria e che custodisce con passione e dedizione l’arte di suonare le campane del campanile di San Petronio, culla della tradizione campanaria bolognese. È proprio qui che si è iniziato a codificare il suono delle campane, trasformandolo in un linguaggio unico e universale.

Il processo di candidatura è stato coordinato dall’Ufficio UNESCO (ex Servizio II – Segretariato Generale) del Dipartimento per l’Amministrazione Generale del Ministero della Cultura, attraverso il focal point della Convenzione 2003 del Dipartimento per l’Amministrazione Generale del MiC, con il supporto della Federazione Nazionale Suonatori di Campane e delle comunità di praticanti rappresentate da numerose associazioni locali.

Come affermato dal Sottosegretario di Stato alla Cultura, Gianmarco Mazzi: “Dedico questo riconoscimento alle nuove generazioni, affinché possano continuare a preservare l’arte tradizionale dei campanari. Quel suono che proviene da migliaia di campanili sparsi in borghi e comuni di tutta Italia, tocca la nostra anima. È il famoso   ‘suono della domenica’, evocato da Zucchero in una sua splendida canzone, che scandisce da sempre i nostri giorni di festa”.

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