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Foraggi italiani verso gli Emirati Arabi

N. 96- Gennaio 2025

 

 

 

Foraggi italiani verso gli Emirati Arabi

Dal 26 al 28 novembre si è svolta presso l’Adnec Centre Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, la terza edizione dell’Abu Dhabi International Food Exhibition (ADIFE).

Contestualmente, il 26 e il 27 novembre si è tenuto il primo Global Food Security Summit, evento a cui hanno partecipato Capi di Stato, esperti, rappresentanti dei Paesi in via di sviluppo per affrontare le sfide globali legate alla sicurezza alimentare, con l’intento di individuare e promuovere soluzioni sostenibili.

Gian Luca Bagnara, presidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, è stato uno dei relatori al Global Food Security Summit sul tema “Nutrire il futuro: come il cambiamento climatico rimodella l’agricoltura”,

L’incontro è stato coordinato da Alexander Lotsch del Dipartimento globale per l’agricoltura e l’alimentazione presso la Banca Mondiale di Washington. Nel panel dei relatori in cui era inserito Gian Luca Bagnara comparivano anche Hildegard Lingnau, Segretaria esecutiva del Forum Globale sulla ricerca e l’innovazione in agricoltura (FAO); Josef Schmidhuber, Responsabile della sostenibilità di Pure Harvest Smart Farms e Abdelaziz Hajjaji, dell’Organizzazione islamica per la sicurezza alimentare.

La delegazione di AIFE/Filiera Italiana Foraggi presente ad Abu Dhabi con, al centro, il presidente Gian Luca Bagnara

“Siamo molto onorati dell’accoglienza e dell’attenzione che ci è stata riservata – dichiara Bagnara – Dal canto nostro abbiamo apprezzato l’organizzazione che ha caratterizzato tutta la manifestazione curata in ogni dettaglio e in ogni ambito. Gli Emirati Arabi stanno tenendo in grande considerazione la sicurezza alimentare e le conseguenze dei cambiamenti climatici, per questo sono particolarmente attenti all’innovazione tecnologica, ai sistemi legati all’agricoltura di precisione e a tutto quello che può contribuire allo sviluppo del settore agrozootecnico locale per diventare il punto di riferimento del territorio e delle aree che lo circondano”.

“L’eccellenza espositiva che abbiamo potuto apprezzare – interviene il direttore Riccardo Severi – conferma che negli Emirati Arabi esiste la volontà di imprimere un cambio di passo al loro sistema di approvvigionamento alimentare puntando al rapporto diretto con i sistemi agricoli dei vari Paesi. Anche per questo hanno dimostrato grande apertura all’integrazione con le filiere di altre nazioni, perché hanno compreso che la sostenibilità e le tecnologie collegate in questo processo evolutivo è fondamentale”.

“La presenza di AIFE/Filiera Italiana Foraggi ci ha permesso di illustrare e mettere in luce il nostro modello produttivo che collega il territorio al sistema zootecnico – spiega Bagnara – un modello a filiera integrata in cui l’attenzione e la tutela ambientale si coniugano con il cibo che portiamo sulle nostre tavole nel pieno rispetto del concetto One Health. L’aumento della popolazione globale, la fragilità del sistema produttivo agrozootecnico mondiale e i problemi geopolitici che stanno caratterizzando questi ultimi anni pongono seri interrogativi sulla disponibilità di alimenti sani per il prossimo futuro. Purtroppo, il sistema agroalimentare mondiale è basato su pochissime colture – per l’80% mais, soia, grano e riso – con rese che non aumentano più e non riescono ad accompagnare il maggior fabbisogno alimentare. A questo aggiungiamo gli effetti dei cambiamenti climatici e i limiti di una ricerca genetica che negli ultimi decenni si è concentrata solamente su un numero ristretto di colture. Il risultato di tutti questi fattori è preoccupante: a una domanda mondiale che aumenta del 2,5%/anno, risponde una capacità produttiva che annualmente non va oltre il +1,5%. Inevitabilmente, per soddisfare la richiesta di cibo, bisogna ricorrere alle scorte che sono per lo più concentrate in Cina e che registrano i livelli più bassi degli ultimi anni: basti pensare che su scala mondiale siamo al di sotto del 30% e in Europa non superiamo il 16%, valori che non depongono a favore di un’autosufficienza in grado di guardare con tranquillità al futuro. Dobbiamo poi considerare le criticità legate ai trasporti internazionali – spiega ancora il presidente di AIFE/Filiera Italiana Foraggi – e le speculazioni finanziarie che, temo, non tarderanno a manifestarsi con l’interesse di grandi gruppi finanziari disposti a investire sempre meno nei titoli pubblici a causa del calo dei tassi di interesse a vantaggio delle commodity, determinando una situazione che non sarà semplice governare. L’ultimo Indice della FAO sta già segnalando questa preoccupante ripresa”.

  A destra Gian Luca Bagnara insieme ai relatori con i quali ha partecipato a uno degli incontri previsti al Global Food Security Summit

“Dopo la visita degli esponenti di Adafsa (Autorità per l’agricoltura e la sicurezza alimentare di Abu Dhabi) avvenuta nello scorso mese di settembre – continua Gian Luca Bagnara – avevamo gettato le basi per impostare un Piano di lavoro  con gli Emirati Arabi che abbiamo perfezionato ad Abu Dhabi e che prevede la condivisione di un protocollo di intesa basato su criteri di controllo qualità e standard produttivi condivisi, un percorso di formazione e informazione sul territorio per accompagnare gli allevatori degli Emirati ad adottare sistemi di alimentazione animale di precisione, rispetto della sostenibilità ambientale e utilizzo razionale delle risorse idriche. La filiera AIFE è l’unico settore agricolo italiano che esporta oltre il 50% fuori Europa, con una considerevole quota destinati agli Stati del Golfo. Oggi, con le premesse legate al protocollo di collaborazione abbiamo davanti la possibilità di riuscire ad allungare la filiera intercettando importanti potenzialità di crescita”.

“In questa esperienza che si apre a scenari particolarmente interessanti per il settore del foraggio essiccato e disidratato italiano rappresentato da AIFE/Filiera Italiana Foraggi – conclude Riccardo Severi – non possiamo dimenticare il grande supporto che l’Ambasciata italiana ad Abu Dhabi ci ha garantito mettendoci inizialmente in contatto con i vertici di Adafsa, proseguito poi con un ininterrotto scambio di informazioni per un costante aggiornamento sull’andamento dei contatti”.

“È molto importante lavorare all’interno di un quadro istituzionale – chiosa Gian Luca Bagnara – soprattutto perché l’istituzione pubblica rappresenta il vero garante dei controlli”.

Anna Mossini

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