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EIMA: tecnologia globale e sostenibile

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

EIMA: tecnologia globale e sostenibile

“EIMA è la più bella università della tecnologia in agricoltura”. Ne è convinto Alessandro Malavolti, il presidente di Federunacoma, mentre illustra la 45 esima edizione della esposizione internazionale dedicata alla macchine agricole. Nei padiglioni della Fiera di Bologna, tra il 9 e il 13 novembre si sono succeduti …. visitatori, incuriositi dai prodotti di oltre 1500 case costruttrici, di cui un terzo estere. Per questo è legittimo parlare di EIMA come di un “evento globale”, come sottolinea la direttrice generale di Federunacoma Simona Rapastella.

L’occasione è utile anche per fare il punto sul comparto produttivo e sulle aspettative mondiali.

La domanda di prodotti agricoli è ovunque in crescita, per l’aumento della popolazione mondiale e per il miglioramento qualitativo delle diete in alcune aree del pianeta. Si stima un aumento della richiesta di prodotti del 17%; all’impresa manifatturiera italiana (per le macchine agricole siamo sul podio mondiale, tra il secondo e il terzo posto) interessano specialmente le attrezzature per colture specializzate, come l’ortofrutta che ha alto valore aggiunto e sono più sostenibili.

In Europa, il 13% della superficie agricola utile è dedicata alle colture specializzate, che producono oltre il 48% di valore aggiunto. Ma anche altri Paesi percorrono la stessa strada. La Cina è diventata la amggiore produttrice mondiale di uva.

Le previsioni indicano per il 2023 e il 2026 un aumento del commercio mondiale di macchine agricole del 5,7%. “La tecnologia – ricorda Malavolti – rende l’agricoltura più sostenibile”.

Intanto, nei padiglioni di Bologna fiere, la tecnologia applicata all’agricoltura è andata in scena nelle sue mille sfaccettature.

Come la creatura fluida progettata dall’azienda padovana Oxe-e, che porta in campo una trattrice elettrica, collegata alla “presa” con un cavo elettrico di 1.500 metri, in grado di arare in piena autonomia 13.000 metri quadrati in un’ora, con una spesa per l’energia più che dimezzata rispetto al consueto gasolio. Calcoli ancora più vantaggiosi se – come ha fatto il progettista Paolo Sante Gomiero- la macchina impiega energia verde, generata dai reflui agricoli o zootecnici.

La sostenibilità – non solo del trattore finito, ma anche di tutta la filiera per produrlo – è entrata anche nell’ambito premio “Tractor of the year”, in sigla Toty, assegnato il primo giorno di EIMA. Alle tradizionali categorie “tractor of the year”, “best utility” e “best of specialized”, si è aggiunta anche quella per un “sustainable tractor”, di cui è risultata vincitrice l’azienda britannica JBC con il modello fastrac 4220 icon.

Tra i temi forti della sostenibilità anche l’uso dell’acqua; le temperature elevate dell’estate mai finita, la siccità che ha colpito pesantemente le regioni italiane e le improvvise “bombe” che producono alluvioni rendono urgente una strategia di risparmio e contemporaneamente di conservazione della preziosa sostanza. Ad Eima ne ha parlato la professoressa Francesca Todisco, dell’università di Perugia, anticipando alcuni temi che saranno al centro di Agriumbria, la mostra nazionale di agricoltura, zootecnia e alimentazione, in calendario a Bastia Umbra dal 31 marzo al 2 aprile 2023.

Fitodepurazione (efficace e poco costosa per abbattere l’inquinamento delle acque di lavorazione) e recupero dei laghetti collinari (nel 2010 ne erano stati censiti oltre 8.000) sono due filoni interessanti su cui lavora il progetto Agritech, che mette insieme università e imprese. Proprio l’acqua – ha anticipato il neo presidente di Umbria Fiere Stefano Ansideri – sarà il fil rouge di iniziative collaterali che accompagneranno l’appuntamento 2023 di Agriumbria.

Lisa Bellocchi

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