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Cracovia e le sue Saline, meraviglie da scoprire

N. 92- Settembre 2024

 

 

 

Cracovia e le sue Saline, meraviglie da scoprire

Il caldo asfissiante di questa estate ha suggerito a tanti turisti di spostarsi verso il Nord Europa. Anche la Polonia è stata una di queste mete. Forse anche per i voli, non particolarmente cari. E perché spostarsi in treno tra le varie città è molto comodo e conveniente. In particolare il “nostro” Pendolino (nome brevettato del treno ad assetto variabile progettato in Italia dalla FIAT Ferroviaria) che dal 2014 è in funzione in alcune tratte del territorio polacco. Tra le varie città la più visitata rimane Cracovia. Arrivati al suo aeroporto di nuovo il treno, un normale treno questa volta, è comunque il mezzo migliore per raggiungere il centro città.

Cracovia è la seconda città più grande, pur avendo poco più di 800mila abitanti, e una delle più antiche della Polonia. Attraversata dal fiume Vistola, è stata tradizionalmente uno dei centri più importanti della vita accademica, culturale e artistica polacca ed è uno dei centri economici più importanti della Polonia. Ne fu infatti la capitale dal 1038 al 1569.

Ma Cracovia iniziò come villaggio sulla collina di Wawel, già dal VI, VII secolo. Già allora il Wavel era segnalato come un vivace centro commerciale. Con la fondazione di nuove università, all’emergere della Seconda repubblica polacca nel 1918, e con l’espandersi di nuovi luoghi culturali per tutto il XX secolo, Cracovia ha riaffermato il suo ruolo di importante centro accademico e artistico internazionale.

Nel 1978, Karol Wojtyla, arcivescovo di Cracovia,  divenne Papa Giovanni Paolo II. Fu il primo papa slavo e il primo papa non italiano. La sua immagine è molto presente nelle chiese.

E dallo stesso anno, il 1978, la Città Vecchia di Cracovia all’interno delle antiche mura, il Castello del Wawel e l’antico quartiere ebraico di Kazimierz, entrarono a far parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Infatti il cuore di Cracovia, la piazza medievale più grande d’Europa, colpisce per l’insieme di architettura rinascimentale e barocca in bella armonia e perfettamente conservata. La città evitò la distruzione durante la Seconda guerra mondiale, soprattutto perché i nazisti la usarono come quartier generale regionale, e  riuscì così a conservare le sue meraviglie. Si salvarono le zone della città che ancora oggi si possono esplorare e ammirare: il centro e i numerosi edifici storici, i palazzi e le chiese con i loro magnifici interni, l’antico quartiere ebraico di Kazimierz con le sue antiche sinagoghe, l’Università (la più antica della Polonia).

Ma anche il quartiere reale di Wawel, la stanza del tesoro, l’armeria, la Cattedrale del Wawel con le tombe di re e personalità di spicco per la storia della Polonia e la Grotta del Drago, la dimora del leggendario drago sotto il castello: il drago del Wavel di cui esiste una leggenda.  La quale riporta che la mostruosa creatura del drago del Wawel terrorizzava da sempre gli abitanti finché non venne sconfitto da un umile calzolaio che ebbe l’idea di mettere tanto, ma tanto zolfo all’interno di una pecora che il drago divorò avidamente. Per poi morire.  La sconfitta del drago è ancor oggi celebrata da una scultura situata in riva al fiume che, a cadenza regolare, emana fuoco dalle fauci, come se fosse pieno di zolfo.

Anche la vivace vita notturna di Cracovia contribuisce a renderla una tra le più visitate della Polonia. Una città tranquilla e facile da girare sia utilizzando i convenienti mezzi pubblici tram (più veloce) o autobus, sempre efficienti e puntuali, oppure spostandosi a piedi. 

Anche in agosto, non si soffre il caldo se camminando si utilizza il tragitto che passa dal Planty: un meraviglioso giardino che circonda ad anello la Città Vecchia (Stare Miasto) come se fossero dei “viali di circonvallazione” pedonali, con piazze, fontane,  laghetti, aiuole e siepi. Anche con piante esotiche. Un vero polmone verde.

Dal Planty si raggiunge con facilità anche uno dei tre edifici del Museo dei Principi Czartoryski. Dove è possibile ammirare la celeberrima Dama con l’ermellino, dipinto a olio su tavola del 1488-1490 di Leonardo da Vinci.  Oltre al Paesaggio con il buon samaritano, olio su tavola di quercia, del 1638 di Rembrandt.

Nei pressi di Cracovia si trovano anche altri siti iscritti nella lista dell’UNESCO. Si tratta del complesso di monumenti di Kalwaria Zebrzydowska, del campo di concentramento e sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau a Oświęcim e delle miniere di sale reali di Bochnia e Wieliczka.

Il Parco Religioso e Paesaggistico, o il Santuario, di Kalwaria Zebrzydowska a soli 33 km da Cracovia sono tra le mete di pellegrinaggio più frequentate della Polonia. “Kalwaria Zebrzydowska è un paesaggio culturale di grande bellezza e importanza spirituale. All’interno della sua cornice naturale sono ubicati dei luoghi simbolici di culto relativi alla Passione di Gesù Cristo e alla vita della Vergine Maria”. Questa la motivazione per il suo inserimento, dal 1999, nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Così come, dal 1979, i terreni del campo di concentramento Auschwitz-Birkenau furono inclusi nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Luoghi del ricordo: “Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo” (George Santayan) si legge in un blocco del campo.

Il campo di concentramento di Auschwitz ricorda in modo inquietante le atrocità della Seconda guerra mondiale e dell’ Olocausto. É stato testimone delle sofferenze di milioni di persone. Oggi rappresenta un monumento commemorativo e un tributo a coloro che hanno sopportato orrori inimmaginabili.

Il complesso di campi di concentramento di Auschwitz fu il più grande realizzato dal regime nazista. Esso comprendeva tre campi principali: Auschwitz I, campo di concentramento principale situato nelle vicinanze della cittadina polacca di Oświęcim (in tedesco chiamata Auschwitz); l’immenso campo di sterminio Auschwitz II (Auschwitz-Birkenau) e Auschwitz III (o Auschwitz-Monowitz). Oltre a questi, furono creati anche dei sottocampi che, insieme ai principali, formavano un insieme di oltre 40 campi di concentramento e di sterminio.  

Per visitarli in periodo di maggior turismo è bene andare al mattino appena aprono alle 7,30. É difficile anche, in quei periodi, prenotare l’ingresso. Così come per visitare la Miniera di Sale. Può essere un buon consiglio prenotare da https://escursionicracovia.it. Una agenzia di escursioni di un italiano residente in Polonia, con cellulare italiano, verso cui si può chiamare gratuitamente dall’Italia e dalla Polonia stessa e che, per le escursioni, passa a prendere i clienti con il mezzo di trasporto direttamente presso il loro alloggio.

La Miniera di Sale (a Wieliczka) si diceva.

Essa, proprio come la Città di Cracovia, celebra i 46 anni dalla sua iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO del 1978. Si tratta di uno dei monumenti polacchi più belli un assoluto. Vale davvero la pena recarsi a Wieliczka: una passeggiata lungo i corridoi sotterranei della miniera di Wieliczka è un’avventura straordinaria per gli adulti così come per i bambini che rimangono a bocca aperta.  È una delle più antiche miniere di sale al mondo, dove vi è stato estratto sale dal XIII secolo fino al 1996.  La miniera si estende su nove livelli, dei quali il più profondo si trova a 327 m sotto il suolo della terra. La rete delle gallerie è attualmente lunga più o meno 300 km. Ma solo 3,5 km sono disponibili per le visite dei turisti.

Lungo il percorso si trovano laghi dalle acque smeraldo, statue di figure storiche e religiose scolpite dai minatori, la grandissima parte direttamente nel sale.

Così come per i cristalli dei candelieri e dei lampadari.

Perché la miniera presenta anche stanze decorate, una straordinaria Cattedrale di Sale (struttura ricavata dagli stessi minatori scolpendo direttamente la roccia salina, che contiene, tra l’altro, il bassorilievo dell’Ultima Cena ispirato all’opera di Leonardo da Vinci e il presepe di Betlemme),cappelle e laghi sotterranei.

Si può così ripercorrere la storia della miniera. Anche ammirando lungo il percorso i carrelli, i macchinari, gli utensili e soprattutto i meccanismi di trasmissione a trazione animale. Che riportano al Medioevo quando questo luogo era chiamato Magnum Sal (Il Grande Sale). La temperatura all’interno della miniera è di circa 16-17 gradi anche nel periodo estivo, meglio tenerne conto nell’abbigliamento, oltre alle scarpe comode, meglio ancora sportive.  Così passo dopo passo, la miniera potrà svelarci i suoi segreti portandoci sulle orme dei minatori che l’hanno animata nei secoli.

Il minerale nascosto nel sottosuolo aveva, come sappiamo, un valore inestimabile allora. Casimiro III, sovrano polacco (dal 1333 al 1370) sopranominato “il Grande” utilizzò gli alti ricavi provenienti dal sale, al tempo pari a 1/3 dei ricavi del tesoro della corona, per fondare, nel 1364, L’Accademia di Cracovia, la prima università della Polonia. Che fu creata sull’esempio delle Università di Bologna e Padova, ma anche di quella di Napoli. E nel 1368 fu sempre Casimiro III a regolamentare i diritti connessi alla produzione ed al commercio del sale delle Saline di Cracovia.

Ma già a partire dal XIII secolo la miniera era stata progressivamente ingrandita. Furono create nuove grotte, ulteriori sculture e cappelle e altri piccoli laghetti. Dopo  il periodo di re Casimiro III, la miniera si sviluppò ancora, nel XVI-XVIII secolo vennero create le prime mappe dei sotterranei.

E così le Saline di Cracovia rappresentarono per anni, insieme alla vicina miniera di Bochnia, la più grande impresa industriale della Polonia.

Vincenzo Basili

Immagine storica tratta da https://www.minieradisalewieliczka.it

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