Bologna capitale della “moda valley”
Bologna vuole riaffermare un ruolo centrale nel settore della moda. Infatti, insieme al territorio regionale di cui è capoluogo, vanta una solida tradizione nel mondo della moda, con un’ampia rete di aziende, industrie, laboratori artigianali e maestranze che ne fanno la prima regione italiana per numero di addetti alla filiera tessile.
Questo il senso della prima edizione del Bologna Fashion Festival che si è svolto da giovedì 12 a sabato 14 settembre, in concomitanza con la sfilata autunno-inverno 2024/25 detta Winter Melody organizzata dal Centergross e che è giunta alla sua decima edizione. La città ha voluto mettere in mostra la sua creatività, capacità d’innovazione e sostenibilità, consolidando il ruolo di eccellenza mondiale nel settore della moda, del tessile e dell’abbigliamento. Un obiettivo che ha visto il concorso di istituzioni ed associazioni coinvolgendo designer ed aziende valorizzando, così, quel patrimonio culturale e produttivo che è uno dei punti di forza della città e di tutto il distretto emiliano-romagnolo della moda.
L’iniziativa ha avuto il sostegno di un numero estremamente ampio di istituzioni ed organizzazioni: Città Metropolitana e Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Camera bolognese di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura (la Cciaa ha stanziato 60.000 euro a sostegno della manifestazione), Fondazione Bologna Welcome, Confcommercio Ascom provinciale, Federmoda Bologna, Confesercenti, CNA , Confindustria Emilia AREA Centro, Confartigianato, ITA Italian Trade Agency, CNA Federmoda, Fondazione ANT, AON, Banca Intesa Sanpaolo, Zini Elio, QN Il Resto del Carlino.
Ideata per riscoprire e valorizzare il ruolo significativo che Bologna ha svolto nella storia della moda italiana, la manifestazione ha puntato a promuovere il distretto, che impiega tremila addetti, attraverso sfilate, talk, workshop, eventi in boutique, visite guidate, esposizioni presentando le ultime tendenze e innovazioni, inclusa l’applicazione dell’intelligenza artificiale.
Alcune iniziative si sono segnalate per originalità come una sfilata di moda che ha associato l’eleganza femminile al fascino dei gatti di razza, organizzata dal Rotary e dall’ANFI (Associazione nazionale felini italiani). Un’altra che vale la pena segnalare, per la popolarità dell’argomento che affronta, è quella realizzata dalla boutique Doria 1905 la quale, per celebrare l’ingresso del Bologna FC in Champions League, ha realizzato uno dei suoi tradizionali berretti baseball in un gioco di abbinamenti rossoblù.
I tre giorni di manifestazione hanno visto lo svolgersi di 30 eventi in 17 luoghi diversi, la partecipazione di 140 designer e marchi, duecento tra modelle e personale addetto, 10 sfilate e workshop di bellezza, oltre 60 giornalisti, 150 acquirenti nazionali ed internazionali, 40 influencer locali ed esteri, 20 artigiani, 50 showroom B2B del distretto Centergross e numerosi (una cinquantina) i negozi del centro storico che hanno partecipato alla notte bianca di venerdì 13 settembre, così come 20 ristoranti associati alla Confcommercio Ascom hanno tenute le cucine aperte fino alla mezzanotte.
La forza della produzione bolognese, che ha nel Centergross il suo fulcro, sta nel Pronto Moda che si distingue per una filiera cortissima ed una produzione rapida basata sugli ordini ricevuti. Questa efficienza, apprezzata a livello globale, è, appunto, il suo principale punto di forza. Evita lo spreco derivante dalla produzione industriale di massa delle grandi case che comporta una notevole quantità di capi invenduti, con il relativo problema dello smaltimento ed il conseguente inquinamento.
I rappresentanti di tutte le associazioni imprenditoriali – quando è stata presentata l’iniziativa, nelle settimane che l’hanno preceduta – hanno sottolineato come il Festival volesse essere un momento di rilancio del settore della moda bolognese ed emiliano-romagnola, che negli ultimi anni ha segnato qualche elemento di difficoltà, ridandogli centralità e dando luogo ad una ulteriore Valley dopo quelle dei motori e del cibo, la “Valley della moda”.