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Allergia e sport, tra confusione e scienza

N. 99- Aprile 2025

 

 

 

Allergia e sport, tra confusione e scienza

I Ricercatori dell’Université Còte d’Azur di Nizza hanno effettuato il monitoraggio della qualità dell’aria a Parigi per le Olimpiadi e le Paralimpiadi del 2024, studiando l’Aerosol Biologico che avrebbero respirato i campioni olimpici con focus su inquinanti atmosferici e pollini.

Sono stati studiati gli inquinanti più influenti: Particolato (PM 2,5), Biossido di azoto (NO2), Ozono(O3) ed i Pollini nella regione parigina nell’estate 2024.

Si prevedeva per le Olimpiadi un aumento di O3 in giornate molto calde e limpide ed alti livelli di Polline di Graminaceae, con la necessità di considerare e gestire questo rischio negli  individui sensibili. L’esposizione all’inquinamento atmosferico come è noto, può influire sulla salute degli individui affetti da malattie respiratorie e altresì può ostacolare la salute e le prestazioni degli atleti. (Bougault V. et al, Br J Sport Med .4/9, 2024;58(17):973-982)

I pollini di Graminaceae sono rappresentati da almeno 120 specie, tra cui alcune spontanee ed infestanti che provengono dai prati incolti, dai cigli delle strade e da diversi generi di cereali morfologicamente indistinguibili e cross-reagenti tra di loro. I granuli sono ovoidali, monoporati, di diametro 25-60 millimicron e la loro fioritura va da aprile a settembre. Oggi le fioriture sono sempre più precoci e prolungate per il riscaldamento planetario e l’aumento della CO2 nelle aree urbane. Le particelle polliniche sono soggette a moti convettivi dell’atmosfera verso le alte quote, sia per la temperatura che diminuisce, sia per la rarefazione dei gas che aumenta, e tendono a sollevarsi con correnti ascensionali raggiungendo anche intorno ai 10.000 metri con percorsi lunghissimi, orizzontali, di migliaia di chilometri come dal Sahara alla Svezia, dalle Isole Chatham alla Nuova Zelanda. Il loro studio, monitoraggio e previsioni, è compito di una branca dell’Aerobiologia, la Palinologia,che si occupa specificatamente di granuli pollinici e spore fungine.

Quanto esposto nella foto sopra non risponde a verità: infatti I batuffoli bianchi o “lana” dei pioppi , lanugini o più propriamente “pappi” dei pioppi, non sono i pollini dei pioppi, che sono piccoli ed invisibili, impollinano in epoca precedente e sono scarsamente allergizzanti. Sono invece composti da piccoli semi bruni visibili, ciascuno con un pappo di peli bianchi di cellulosa, galleggianti nell’aria come nuvole a bassa quota e l’equivoco nasce dal fatto che nello stesso periodo si ha un picco di pollinazione di molte piante allergizzanti e sono denominati le “carrozze delle Graminaceae”! Le allergie da pollinosi ahimè non sono esclusive della stagione primaverile sebbene sia la più intensa per la maggiore quantità di polline. Oggi conosciamo meglio le Pollinosi invernali da Cupressaceae, quelle precoci primaverili da Betulaceae e Corilaceae, quelle autunnali da Compositae ed anche quelle perenni come, ad esempio, da Parietaria in Sud Italia, dove questa erba infestante rupestre, dato il clima mite, emette polline tutto l’anno.

I fiori ornamentali e colorati non sono alla base di pollinosi aero trasmesse, in quanto il loro polline è veicolato da insetti o uccelli vettori come api, vespe, bombi, farfalle, colibrì etc. Per pazienti allergopatici a Compositae è tuttavia buona norma non portare in casa, recise a scopo ornamentale, ad esempio, le asteracee, i girasoli, le gerbere.

Circa 15 anni orsono, da uno studio epidemiologico tra gli studenti universitari di Bologna la Pollinosi da Graminaceae risultò al primo posto tra le allergopatie così come nel resto d’Italia e del mondo. (Garcia-Mozo H Il polline di Poaceae come principale aeroallergene al mondo: una revisione. Allergy 2017; 72 : 1849)

Ma anche gli alberi rivestono una importanza sulla salute dei cittadini allergici e risultarono ad “alta allergenicità” il 6% delle piante dell’arredo verde della città! Da un censimento di alberi nei viali del Policlinico Sant’Orsola e dei Giardini Margherita  emerse una percentuale di alberi allergizzanti maggiori all’interno del Sant’Orsola che nei Giardini Margherita!  Da molti anni si sostiene che la politica dell’urbanistica dei giardini non dovrebbe seguire solo criteri decorativi ed estetici ma dovrebbe evitare l’immissione di quelle specie che possono costituire un rischio per la salute umana.

 A tale scopo è stata approvata la Legge Nazionale n. 10 del 14 gennaio 2013, che ha lasciato però applicazioni diverse e libere da regione a regione! A rafforzare politiche ambientali migliori anche l’A.A.I.I.T.O.(Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali Ospedalieri )nel Congresso Nazionale del 19/22 ottobre 2016 ha pubblicato “Linee guida per la selezione di piante e specie erbacee nella progettazione del verde urbano”: purtroppo norme regolarmente disattese e/o ignorate

Ma cosa è l’Allergia? È una esagerata reazione immunologica verso alcune sostanze estranee-allergeni innocue per i soggetti normali.

La Rinite Allergica è un problema sanitario globale in aumento in Italia tra il 16% ed il 25% della popolazione. E’ dovuta ad una infiammazione IgE mediata, conseguente all’esposizione allergenica ed è caratterizzata clinicamente da prurito, starnuti, ostruzione, rinorrea. Pur non essendo sempre una malattia grave la rinite influisce sulla vita sociale, sulle prestazioni scolastiche, lavorative e sportive. Incide negativamente sulla performance fisica degli atleti d’elite e risulta in aumento esponenziale come studiato da Bonini M. Su 659 Atleti Olimpionici dal 32,7% di allergici nel 2000 si è passati al 56,5% nel 2008 (Asthma, allergy and the Olympics:a 12-year survey in elite athletes Curr Opin Allergy Clin Immunol 2015 apr;15(2):184-92).

Molto spesso la rinite allergica è associata ad altre patologie, con diversi organi bersaglio ma identica patogenesi, che ne complicano il quadro.

Infatti è necessaria una appropriata gestione da parte dell’allergologo-pneumologo con
1) riconoscimento precoce e corretta diagnosi
2)studio allergologico completo
3)indagini per sospetta associazione Rinite/Asma (FeNO- test e Test di Funzionalità Respiratoria)
4)profilassi quando possibile per allergeni indoor ed outdoor  
5)trattamento farmacologico con effetto favorevole sulla iperreattività bronchiale, sull’asma e sulla broncocostrizione da sforzo nel rispetto delle normative anti-doping WADA e CIO
6)Vaccino Antiallergico quando indicato

Daniela Cagnetti
medico allergologo

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Reg. Tribunale di Bologna n. 8115 del 09/11/2010

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