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Storia di Anna che trasformò la malattia in amicizia

N. 98- Marzo 2025

 

 

 

Storia di Anna che trasformò la malattia in amicizia

Paolo Cevoli, con la sua romagnola fantasia, l’ha paragonata a un Davide contro Golia, mentre scaglia la sua pietra per la vita contro la morte. E non c’è dubbio che Anna Sangiorgi ha combattuto per la vita. Era un’adolescente, vitale, amante della vita, appassionata di cavalli.

Anna in sella al suo cavallo Sheeva durante una gara di salto

A 14 anni il destino ha bussato alla sua porta con un biglietto da visita drammatico: il sarcoma di Ewing, una malattia bastarda che sembra privilegiare i giovani. Ora l’editrice Itaca, grazie a Eugenio Dal Pane, ha raccontato la sua storia e ci ha regalato le decine e decine di testimonianze che l’hanno accompagnata e che continuano a fiorire.

Tre anni fa il destino se l’è ripresa, dopo una lunga e intensa battaglia, e l’ha sottratta ai suoi genitori, Otello e Daniela, ai suoi fratelli, ai mille amici. Ma quello che accade, ricordando e rivivendo il cammino di Anna, sembra parlare di un inizio, non di una fine. La fede di questa ragazza, che non parlava più di malattia ma di esperienza che non avrebbe barattato per via delle amicizie scoperte, è contagiosa. Ha guidato gli stessi genitori, tramortiti all’inizio dalla croce che li aspettava.

A Imola, nell’aula magna del seminario dov’è stato presentato il libro di Itaca (Anna Sangiorgi. Non è mai troppo tardi per andare oltre), c’era una grandissima folla, di gente di ogni età proveniente da molte città. Non è stata solo una commemorazione.

Tutti vanno cercando speranza per reggere gli urti della vita, per abbracciare chi cammina nella prova. Tutti necessitano di testimoni che rendano più credibile e possibile la speranza. Una folla altrettanto numerosa aveva stipato, nel 2019, il teatro Duse di Bologna, sempre per via di Anna.

Al Teatro Duse di Bologna dopo la serata dei “Braccialetti rossi”

Lei, con una amica, Maria Bernardi, s’era appassionata alla serie televisiva “Braccialetti Rossi”. Poteva identificarsi in quelle storia di giovani afflitti da terribili malattie. Con Maria si chiedeva se quella “fiction” avesse toccato e cambiato la vita degli attori protagonisti. Maria prese la palla al balzo e ne parlò con il nonno, l’imprenditore Francesco Bernardi, promotore anche di una associazione culturale, gli Incontri Esistenziali. È partita da questo spunto la ricerca di attori della serie e del regista, Campiotti, per creare, grazie alla loro partecipazione, quell’evento al Duse, che ha parlato di Anna, di vita, di speranza, di cambiamento dei cuori.

Anche l’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, ha conosciuto Anna, colpito dalla sua fede e dalla sua gratitudine per la vita. E la stanno incontrando ancora in tanti che pure, in vita, casomai non l’hanno conosciuta, grazie ai suoi genitori e agli amici. Grazie ora anche al racconto offertoci da Dal Pane.

Gianni Varani

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