Non si uccidono così anche i musei?

A Forlì l’ex convento e Museo di san Domenico resta senza parcheggio
I musei san Domenico di Forlì da tempo si distinguono in Emilia Romagna, ma anche in Italia, per l’offerta di pregevoli mostre d’arte, come testimonia l’ultima in ordine di tempo, “Ulisse. L’arte e il mito”. La facile accessibilità alla struttura, garantita da un ampio parcheggio (198 posti auto), giustamente a pagamento, è sempre stato un incentivo anche a chi arriva da lontano. Certo, il parcheggio non eccelle per il fascino. Nato dalla mente di un pur brillante architetto, Maurizio Sacripanti, ha un sapore abbondante di colata di cemento, visivamente alquanto fastidioso. Ma fa sicuramente un buon servizio per chi vuol visitare il dirimpettaio museo.
Ora (i lavori sono iniziati i primi di ottobre 2020) la Giunta comunale di Forlì ha deciso di distruggere il parcheggio per recuperare l’area all’ambiente, realizzando un giardino laddove un tempo c’erano gli orti del monaci dell’ex convento san Domenico; ciò che consente di recuperare la permeabilità di 4.500 metri quadrati di superficie. Tutti obiettivi certamente lodevoli. Ma con il parcheggio come la mettiamo? Dove lasciano la macchina quelli che provenienti da fuori Forlì vogliono godersi ancora le belle mostre del polo museale?
Per rassicurare i forlivesi che hanno bisogno di parcheggiare in centro, l’assessore comunale alle Politiche ambientali ed energetiche; Mobilità e Viabilità; Benessere animale e Verde Giuseppe Petetta assicura che prossimamente sarà realizzato un parcheggio con circa 90 posti in un’area comunale di via Romanello e sarà rivista la sosta nelle strade adiacenti, cosicché alla fine andrebbero persi solo una ventina di posti. Come parcheggio sostitutivo per i musei viene poi indicato il parcheggio dell’Argine, che ha il pregio di essere (al momento) gratuito, ma il difetto, non sottovalutabile, di essere a mezzo chilometro dai musei san Domenico.
Ora sembra che il nuovo progetto, per i suoi valori ambientali abbia un’ampia approvazione tra le forze politiche e, quel che più conta, tra la gente, ma siamo sicuri di fare un bel servizio ai musei? Forse c’è il rischio che la non agevole collocazione (pensiamo ad anziani o disabili) dei nuovi parcheggi porti ad un calo di visitatori.
Un museo si può far morire anche così. Forse sarebbe stato meglio pensare insieme alla realizzazione dei giardini anche ad un bel parcheggio interrato.
Giuseppe Di Paolo