Nelle Marche agricoltori “custodi”
Con la fine dell’anno la Regione Marche ha tracciato la strada del futuro agricolo in materia di tutela della biodiversità.
Tuttavia è bene precisare che i bandi del Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale 2023-2027 del Piano Strategico nazionale della Pac 2023-2027 della Regione Marche (Csr), devono ancora essere approvati ed è necessario che non ci siano modifiche del Piano Strategico nazionale della Pac (Psp) 2023-2027 da parte dei competenti servizi comunitari e dal Consiglio Regionale.
Ma quello che emerge ed è importante sottolineare è il ruolo di custodi che assumono sia gli agricoltori che gli allevatori locali.
Sì perché, in attuazione della Dgr 1927 del 12/12/2023, i bandi annualità 2024 riconoscono e sostengono gli “allevatori custodi dell’agrobiodiversità” che recuperano e conservano le razze locali autoctone minacciate d’abbandono.
Non solo, il ruolo di “agricoltori custodi dell’agrobiodiversità” è finalizzato al recupero e alla conservazione del patrimonio genetico regionale di origine vegetale tramite la coltivazione di specie vegetali minacciate di erosione genetica, iscritte al Repertorio Regionale della biodiversità vegetale di cui alla LR 12/03.
Come si evince dalle date della legge, non è da ieri che le Marche “conservano e tutelano” il patrimonio di ricchezza dato dalla biodiversità.
Quindi gli agricoltori e gli allevatori marchigiani potranno presentate sulla piattaforma Sian le domande di cui a breve saranno resi noti i termini e le modalità.
Ci piace pensare che al ruolo di custode corrisponda adeguatamente il riconoscimento economico perché sappiamo quanta passione e impegno è profuso sia da parte degli agricoltori e degli allevatori di razze autoctone.
Luana Spernanzoni