In Scozia, tra le Highlands e Henry Potter
Scoti e Pitti, le selvagge popolazioni di questa aspra terra fecero paura agli eserciti romani e alle orde vichinghe. Oggi gli abitanti della Scozia sono gentili e accoglienti, ma la loro terra è rimasta in gran parte selvaggia e autentica nella sua natura.
Per chi volesse visitare la Scozia, mete fondamentali sono senz’altro le città, ma una conoscenza adeguata di questa terra non può prescindere dalle zone rimaste più autenticamente naturali, a partire dalle Highlands.
I numeri possono dare una prima idea: su poco più di cinque milioni e mezzo di abitanti per una superficie di quasi 80 mila chilometri quadrati, nelle zone delle città (Edimburgo, Glasgow, Dundee) la densità della popolazione supera 700 abitanti per chilometro quadrato, nelle Highlands si scende a 2 abitanti per chilometro quadrato. Si incontrano più pecore che persone.

La città più rappresentativa è la capitale, Edimburgo, che nella sua via principale, Royal Mile, trasmette il sapore tutto medievale della sua origine, con l’immancabile castello sull’altura più alta che fa da sfondo.

Non manca neanche, anzi accentua il richiamo turistico, una parte più moderna, legata al cinema, segnatamente alla saga di Harry Potter. Sembra che la scrittrice J.K. Rowling abbia ideato il maghetto proprio tra le vie e i locali di questa città dove ha vissuto a lungo. Soprattutto in Victoria Street, affascinante via di negozi colorati, potrete respirare l’aria di Diagon Alley e non farete fatica ad individuare proprio il negozio che porta questo nome, perennemente annunciato da una fila di turisti in attesa di entrare.

Ad Edimburgo il maghetto ha quasi scalzato un altro simbolo locale, il cane Bobby, famoso perché a metà dell’Ottocento passò gli ultimi quattordici anni della sua vita sulla tomba del padrone, morto e sepolto nel Greyfriars Kirkyard Cemetery.
Ai nomi sulle lapidi di questo cimitero si dice che J.K.Rowling (anche se non lo ha mai confermato) si sia ispirata per molti nomi della saga del maghetto. Per evitare di perdervi nella ricerca (potrebbero volerci giorni) consultate la “rete” che riporta mappe delle tombe giuste. L’atmosfera del cimitero (varrebbe la pena visitarlo di sera per questo) richiama molto l’ambientazione gotica delle ultime immagini del terzo film della serie, Harry Potter e il calice di fuoco.
Ma non ci sono solo Medioevo ed Harry Potter, ad Edimburgo. Una testimonianza della civiltà di questo Paese e della sua cultura vengono anche dai musei. Primo tra tutti il National Museum of Scotland, un museo interattivo di scienza, tecnologia, storia naturale e culture del mondo. Colpisce per la sua grandiosa architettura, per la sua vastità e per un sistema espositivo interattivo molto adatto anche ai bambini.

Un vero gioiello è la Scottish National Gallery, piccola ma pieno di opere dei giganti della pittura mondiale, come Leonardo da Vinci, Raffaello, Tiziano, Rembrandt, van Dyck, Velásquez, Vermeer, Van Gogh, Monet e Gauguin.
Infine, per chi ha bambini al seguito, vale la pena visitare il Museum of Childhood, uno spazio unico dedicato all’esplorazione della vita dei piccoli nel corso dei secoli. È stato uno dei primi musei al mondo interamente dedicati alla storia dell’infanzia e ospita una vasta collezione di giochi, abiti, libri, fotografie e oggetti scolastici che raccontano come sono cresciute le generazioni passate.
Cosa interessante dei musei di questa terra: sono curatissimi e quasi tutti gratuiti.
Per visitare la Scozia naturale e selvaggia, bisogna ovviamente uscire dalle città e dirigersi verso il grande Nord. Man mano che vi allontanate dai grandi centri abitati, il mondo attorno cambia velocemente, dalla campagna curata e coltivata principalmente a cereali (orzo in particolare, necessario per il whisky) e ortaggi, si passa a grandi pascoli verdi, solcati da corsi d’acqua dal colore marrone, dato dalla torba (anche questa importante per produrre whisky).

Per andare a nord ci sono diverse strade, ma consigliamo di entrare nelle Highlands per la strada A82. Una notazione sulla viabilità: oltre a guidare dalla parte “sbagliata”, almeno per noi continentali, man mano che andate a nord le strade di ampia percorrenza non sono comunque più grandi di una nostra strada di provincia. Le poche strade paragonabili alle nostre autostrade (quindi doppia carreggiata e doppia corsia) sono poche, gratuite, con limiti di velocità di 70 miglia orarie, poco più di 110 chilometri orari. Lungo queste vie non è raro incontrare mezzi agricoli e autobus che fanno regolari fermate lungo la via (non in aree di servizio o simili).
La A82, è una strada che vi proietta nel pieno della Highlands, passa infatti per Glencoe (la valle di Coe), poco più che un villaggio, ritenuto comunque l’ingresso delle Terre Alte, famoso per fatti storici. Se vi fermate, qui potrete scoprire una particolare caratteristica delle Highlands e della Scozia in generale: ogni paesino ha alcune costanti oltre alla chiesa: c’è sempre un parco giochi per bambini, tenuti in buona efficienza e indicazioni bene in vista sulla strada principale delle toilets pubbliche, pulite e gratuite.
Siamo nelle Terre alte, ma dimenticatevi grandi salite o ripide discese, di alto qui ci sono le montagne, che sembrano disegnate dalla mano di un bambino, con forme circolari, a cono, con verdissimi e ripidissimi pascoli. Le strade e i paesi non sono però più alte di qualche decina di metri sul livello del mare. I Loch, i laghi (Loch Ness, Loch Lomond, Loch Lochy, Loch Shin, Loch Duich solo per citarne alcuni), possono essere sì laghi, ma molto spesso sono fiordi e quindi sono a livello del mare. Il Ness, il loch più famoso per via del mostro Nessie, è un lago vero e proprio, ma si trova a 16 metri di altitudine.
Le Highlands e la sua isola principale, l’isola di Skye, sono il posto più probabile dove poter incontrare uno scozzese con il tipico gonnellino che non sia un suonatore di cornamusa acchiappa-turisti. Qui ci sono pochi e piccoli centri abitati, per il resto sono soprattutto case sparse, come se la popolazione mantenesse un atavico isolamento. Persino le pecore, che da noi vivono e pascolano costantemente in gregge, in Scozia stanno notte e giorno sparse su grandi pascoli, isolate l’una dalle altre, senza nessun rischio di essere predate dai lupi, che in queste terre sono stati sterminati 250 anni fa. Oggi l’assenza del lupo sta diventando un problema perché ha provocato un aumento incontrollato della popolazione di cervo rosso che, mangiando i piccoli germogli delle piante, ostacola la riforestazione.
Se capitate nel periodo giusto (luglio-settembre) potrete ammirare anche la stupenda fioritura viola, rosa e bianca dell’erica, una delle principali componenti delle brughiere scozzesi. Lungo tutto il percorso non mancheranno i castelli. Meritano una visita sia quelli diroccati, sia quelli integri (in questo caso, il più delle volte sono a pagamento).

Non meno delle aree interne, il fascino della Scozia è intatto anche sulla costa: dai paesini di pescatori (spesso ex-pescatori perché oggi sono più dediti al turismo), come la coloratissima Portree o la quasi sperduta Plockton nella splendida baia di Loch Carbon, alle terre selvagge della penisola di Totternish a nord ovest di Skye, con cascate (mealt falls) che strapiombano in mare da 50-60 metri, o fari dispersi nella brughiera (Neist Point).
Sulla costa è possibile degustare anche il pesce di mari quasi artici, come salmone (affumicato), ostriche e perfino aragoste. Queste ultime, anche se sembra impossibile a queste latitudini, sono una specialità gastronomica delle Highlands.
Visto che siamo arrivati al cibo, torniamo all’interno della Scozia per i piatti tipici di terra: sono tanti e prevalentemente a base di carne di pecora e manzo (qui si allevano bovini della razza Angus e Highlander), latte e formaggi, uova e patate, accompagnati da birra o sidro. Piatto per eccellenza è l’Haggis, una specie di insaccato, fatto di macinato di interiora di agnello con cipolla, grasso di rognone, farina d’avena, sale e spezie. Il piatto più richiesto resta comunque il Fish and Chips.
Peraltro, sembra che gli scozzesi non amino molto cucinare, per cui nei supermercati, a parte frutta e verdura, raramente trovate prodotti freschi da cucinare, ma quasi esclusivamente prodotti già pronti da infilare nel forno a microonde. Per inciso: nei supermercati si riempiono gli scaffali la mattina e poi si rimpolpano la mattina successiva. Se andate a fare la spesa tardi, dovete accontentarvi di quello che trovate.
La Scozia è già da tempo diventata una meta turistica, per cui alloggiare è costoso, ma si può cercare di contenere i costi puntando su ostelli, B&B e cottages. Ci sono diversi villaggi turistici con case su ruote o roulotte ben attrezzate e, soprattutto più a nord, ci sono privati che hanno impiantato nel loro cortile cottages con ampi spazi, forniti di tutti i servizi e a prezzi discretamente abbordabili.
Giuseppe Di Paolo
