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Il Navile di Bologna torna un “canale da re”

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

Il Navile di Bologna torna un “canale da re”

Si avvia a nuova vita il Navile, il canale artificiale che dal Medioevo ad oggi ha attraversato i secoli insieme alla città di Bologna, di cui ha contribuito a far defluire le acque dei canali interni e ad incrementare i commerci. Sono infatti già in avanzato stato di realizzazione i lavori del Consorzio della Bonifica Renana per portare via nel tratto bolognese (da via Bovi Campeggi fino a Corticella) i fanghi e i detriti di decenni di incuria e per mettere in sicurezza idraulica il canale, eliminando anche alberi e arbusti che possono ostacolare il regolare deflusso delle acque.

È stato anche risezionato il letto del canale e sono stati liberati i fondali dei sei sostegni (conche di navigazione) che servivano a far superare i dislivelli del terreno ai barconi che dall’antico porto di Corticella risalivano fino al porto dentro le mura cittadine, presso porta Lame, in via don Minzoni.

La sistemazione della “restara”, la strada che corre a fianco del canale, che serviva al passaggio dei muli e dei cavalli per trainare controcorrente le barche, consente il passaggio di bici e persone senza il rischio di impantanarsi.

In questo modo diventa fruibile un angolo di pace che si incunea nella città fino ai viali, al riparo dai rumori e dagli scarichi del traffico. Lungo il percorso è possibile ammirare sia la parte naturalistica (è facile imbattersi in aironi, gallinelle d’acqua e diversi tipi di anatre) sia la parte realizzata dall’uomo, quali il sostegno del Battiferro, sulla cui facciata spicca ancora lo stemma di Papa Paolo III, che lo fece ristrutturare nel 1548, il museo del patrimonio industriale nell’ex fornace Galotti (sempre nei pressi del Battiferro) e il ponte della Bionda, vicino al sostegno Grassi in via dei Terraioli.

Il Navile ha profondamente segnato la storia di Bologna, una delle poche città italiane che non è stata costruita attorno a un grande fiume. L’etrusca Felsina infatti sorse vicino a un piccolo torrente, l’Aposa, che ancora oggi scorre sotto le Due Torri. Per rifornire di acqua il centro abitato furono realizzate opere ingegneristiche, come la Chiusa di Reno, e lo scavo di canali, come lo stesso Canale di Reno, il Cavaticcio, il Canale delle Moline.

Questi corsi d’acqua sfociavano nella zona delle Lame (= paludi) e nell’Alto Medioevo, presumibilmente prima dell’anno Mille, furono incanalati nel Navile, la cui configurazione attuale risale al Cinquecento grazie ai lavori voluti dai governatori della città, primo tra tutti Giovanni II Bentivoglio, e grazie ad architetti di fama internazionale, come Jacopo Barozzi, detto il Vignola. Nel Seicento il porto di Corticella e il porto all’interno della citta erano tra i più attivi d’Italia. Lungo il Navile veniva trasportato pesce fresco delle valli e dell’Adriatico, olio, vino, marmi e legname per le costruzioni. Importantissimo era il sale, proveniente soprattutto da Cervia; non a caso nel porto cittadino c’era il deposito del sale, la Salara, ancora oggi esistente presso porta Lame.

Con lo sviluppo delle strade e delle ferrovie, nell’Ottocento, il canale perse il suo ruolo di via dei commerci, trasformandosi per un certo periodo in fonte di energia: al sostegno del Battiferro è sorto prima un polo industriale dove l’acqua alimentava un opificio per la battitura del ferro e del rame e poi la prima centrale idroelettrica bolognese. Non è un caso che proprio nei pressi del Battiferro ancora oggi si trovi il centro direzionale dell’Enel.

Dall’inizio del secolo scorso il Navile ha cominciato un lento declino che l’ha ridotto prima ad una via d’acqua da diporto, utilizzata per recarsi ad una trattoria che si trova ancora oggi lungo le sue rive presso il sostegno Torreggiani, oppure fino alle terme di Corticella, dove sgorgava una presunta fonte termale. Dagli anni Sessanta del Novecento si è ridotta a poco più di una fognatura per il deflusso delle acque urbane e a una discarica abusiva di rifiuti. I primi segni di una inversione di tendenza sono comparsi all’inizio del terzo millennio, quando l’associazione del Ponte della Bionda, guidata dal cantautore dialettale Fausto Carpani, insieme con la Banca del Monte, ha cominciato a prendersi cura della zona presso il Sostegno Grassi.

All’inizio del 2020 ha preso il via l’intervento più importante: il progetto di messa in sicurezza idraulica voluta dal Comune di Bologna e realizzato dal Consorzio della Bonifica Renana, con un investimento di 1,5 milioni di euro.

Quanto il Navile fosse stato abbandonato all’incuria e all’inciviltà lo dicono i numeri: secondo il Consorzio della Bonifica Renana lungo il percorso dal sostegno della Bova (in via Bovi Campeggi) fino a quello di Corticella sono stati portati via 20 camion di rifiuti tra cui 65 quintali di pneumatici e plastica, 36 di materiale metallico e 72 di rifiuti ingombranti. Nel canale sono stati ripescati motorini, biciclette, frigoriferi, divani, vasche da bagno, cofani di autovetture, stufe.

Segni di una inciviltà che speriamo non si ripeta più in futuro.

Giuseppe Di Paolo

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