Il Collegio di Spagna di Bologna compie 660 anni
Fu il cardinale spagnolo Egidio de Albornoz, arcivescovo di Toledo e legato papale, a fondare il Collegio di Spagna a Bologna. Il cardinale, trovando in Bologna una città viva e colta con la sua importantissima università e tanti studenti stranieri, pensò di fare costruire, già in epoca medievale, un collegio che potesse accogliere gli studenti spagnoli.
Nacque così il più antico collegio al mondo aperto a studenti stranieri. Un’istituzione che gode, sin dalla nascita, dello status di extraterritorialità.
Il cardinale Albornoz lasciò il suo lascito testamentario per la costruzione del collegio nel 1364. Quest’anno si celebra dunque il 660mo anniversario della sua fondazione.
Il collegio venne poi preso a modello, tra il XV e il XVI secolo, per istituzioni con funzioni analoghe nelle università spagnole. E venne chiamato “spagnolo” più di un secolo prima della vera e propria unità della Spagna. La quale arrivò nel 1469, grazie al matrimonio di Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, che unificarono così i due relativi regni in una unica monarchia. Anche se, per il vero regno unitario, si dovette attendere il sovrano Carlo V d’Asburgo (Carlo I di Spagna dal 1516), sotto di lui vennero infatti riunificati anche i patrimoni personali.
Qualche anno dopo, nel 1530, il collegio di Spagna ricevette il titolo di Real Colegio dallo stessoCarlo V d’Asburgo. Il quale si era recato a Bologna per essere incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero dal papa Gregorio VII, con grande solennità, nella basilica di San Petronio. La denominazione ufficiale del collegio fu allora, come oggi, Real Colegio Mayor de San Clemente de los Españoles.
Ma già all’epoca della sua fondazione il collegio era un vanto per la città di Bologna. Infatti faceva parte di un disegno papale che aveva scelto la città felsinea perché a metà strada tra Roma e Avignone, dove allora aveva la sua sede il Papa.
Nel 1304, quando morì a Perugia il papa Benedetto XI, seguì il conclave nella stessa città, in un contesto di accresciuta influenza della Francia nella penisola italiana. Nel conclave, sull’onda delle pesanti pressioni francesi sui cardinali, venne eletto nel 1305 l’arcivescovo di Bordeaux, Bertrand de Got. Egli non si trovava a Perugia, ma in Francia, e assunse il nome di Clemente V, facendosi incoronare a Lione alla presenza del re Filippo IV di Francia. Da allora la sede papale rimase dunque in terra francese e, dal 1309, ad Avignone. Solo nel 1377 la sede pontificia tornò a Roma. Perciò, quando venne fondato il Collegio di Spagna il Papa aveva sede ad Avignone.
Collegio di Spagna di Bologna che, ad oggi, ha superato, non senza difficoltà, ben oltre sei secoli di storia, di guerre, di assedi e di soppressioni e di confisca dei beni, come durante l’occupazione napoleonica, riuscendo a mantenere il suo spirito iniziale. Oggi è l’unico collegio medievale sopravvissuto come tale nell’Europa continentale.
Il collegio è protetto dalle alte mura ed ha forma di triangolo irregolare tra l’omonima via Collegio di Spagna, via Urbana e via Belfiore.
Il portale d’ingresso in arenaria, scolpito da Bernardino da Milano (1525), immette in un bel loggiato del XVI secolo che porta al cortile trecentesco.
Oltre alla sede del collegio vi si trovano un giardino con piante secolari e la chiesa gotica di San Clemente, in cui si ammirano gli affreschi trecenteschi di Andrea de’ Bartoli, la “Vergine coi Santi” di Bartolomeo Passerotti, il “Martirio del Beato Pietro d’Arbués di Giuseppe Maria Crespi e, sull’altare, il polittico di Marco Zoppo (1459) raffigurante la Vergine con Bambino e santi.
Il Real Colegio de España en Bolonia non riceve sovvenzioni e contributi pubblici. La borsa di studio degli studenti vincitori è interamente finanziata dall’amministrazione spagnola del collegio. Collegio che ospita studenti dottorali, con alto punteggio di laurea, che vengono selezionati per merito tramite concorso. Coloro che lo superano sono conosciuti, nel mondo accademico iberico, come bolonios, ovvero studenti del Real Colegio de España en Bolonia che frequentano il dottorato di ricerca, in particolare in Giurisprudenza, all’Università di Bologna. Al termine torneranno in Spagna con eccellenti prospettive di futuro professionale di prestigio.
Vincenzo Basili
(immagini by geacron.com e Manuel de Corselas)