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Febbraio, il mese che non esisteva

N. 88- Aprile 2024

 

 

 

Febbraio, il mese che non esisteva

Febbraio è un mese ballerino, non solo perché, come direbbe Guccini, il “carnevale impazza”, ma anche perché ogni quattro anni passa da 28 a 29 giorni. Succede nell’anno bisestile, un anno, come insegnavano una volta a scuola, che sarebbe stato inserito nel calendario con la “Riforma gregoriana”. Non è proprio così: l’anno bisestile esiste in realtà da diversi secoli prima di Cristo.

Ma andiamo con ordine seguendo un po’ di cronologia.

La suddivisione dell’anno in mesi risale all’antica Roma, sembra infatti che il primo a fare tale suddivisione sia stato, neanche a dirlo, proprio il fondatore di Roma, Romolo. Però i mesi erano solo dieci: l’anno iniziava con marzo e finiva a dicembre e i giorni erano 304 con alcuni mesi di 30 e altri di 31 giorni.

E il resto dell’anno? Siccome nel periodo invernale non si facevano attività agricole e neanche guerre (le truppe si ritiravano nei quartieri invernali), i romani non ritenevano necessario conoscere le date per sapere cosa coltivare nei campi o quando iniziare una guerra; sembra che si limitassero ad aspettare che il periodo invernale passasse per poi ricominciare con marzo. Insomma era un calendario di vita pratica, tutt’altro che solare.

I primi quattro mesi erano dedicati alle divinità: Marte (Marzo), Afrodite (Aprile da Apro, versione etrusca di Afrodite), Maia (Maggio), Giunone (Giugno) e gli altri prendevano il nome dalla loro posizione nel calendario: Quintilis (luglio) Sextilis (agosto) September (Settembre), October (Ottobre), November (Novembre), December (Dicembre).

La cosa non durò molto perché, secondo lo storico romano Tito Livio, già il secondo re di Roma, Numa Pompilio, nel 713 a.C. pose mano alla questione e aggiunse i mesi di Gennaio (dedicato al dio Giano) e Febbraio (dedicato al februare, purificare, e al dio etrusco Februus) che costituirono così gli ultimi mesi dell’anno. Gennaio aveva 31 giorni e febbraio 29. Sembra che l’anno bisestile risalga a questo periodo, perché per riallineare le date all’andamento delle stagioni ogni quattro anni febbraio aveva 30 giorni, anche se un’altra teoria ipotizza che ogni due anni venisse aggiunto un mese intercalare, il Mercedonio.

L’anno bisestile fu adottato stabilmente nel 46 a.C. con Giulio Cesare, che si affidò alla scienza e precisamente a un calendario solare elaborato dall’astronomo egizio Sosigene di Alessandria. L’anno fu fatto iniziare dal primo Gennaio e venne introdotto definitivamente l’anno bisestile: Febbraio contava 29 giorni e ogni quattro anni saliva a 30. Ma quando il Senato romano decise di dedicare all’imperatore Ottaviano Augusto il mese di Sextilis chiamandolo Augustus, qualcuno rilevò che quel mese contava solo 30 giorni, mentre il Quintilis già rinominato Iulius (oggi luglio) in onore di Giulio Cesare, ne aveva 31. Per non far torto all’imperatore, il Senato decise di rimediare a spese proprio del mese ballerino, Febbraio, che da allora passò a 28 giorni innalzati a 29 negli anni bisestili.

Il Calendario giuliano restò in vigore fino al 1582, anno in cui il pontefice Gregorio XIII introdusse quello che in suo onore fu chiamato Calendario gregoriano. Il Calendario Gregoriano apportò molte altre modifiche legando il calcolo dei giorni e delle stagioni alla storia cristiana, ma febbraio restò l’unico mese di 28 giorni che diventano 29 ogni quattro anni. Ancora oggi questo è il calendario utilizzato nella maggior parte del mondo.

Federico Di Palma

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L’immagine principale è dedicata al mese di febbraio nel Ciclo dei Mesi al Castello del Buonconsiglio di Trento. L’opera è attribuita a Maestro Venceslao, attivo in città nel 1397.

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