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A Bologna Festival grandi interpreti. Anzi, grandissimi

N. 98- Marzo 2025

 

 

 

A Bologna Festival grandi interpreti. Anzi, grandissimi

Di grandi orchestre, direttori, solisti, sotto le Due Torri ne hanno portati tanti; ma quest’anno Bologna Festival riesce addirittura ad “ingaggiare” i mitici Berliner Philharmoniker: diretti da Riccardo Muti (altra star del panorama musicale), inaugureranno la stagione 2025 il 2 maggio, suonando al PalaDozza.

Riccardo Muti. Ph Todd Rosenberg

Certo, il luogo non è di quelli più consoni alla compagine tedesca, famosa per la qualità del suono nella sua “casa” berlinese; e anche la ritualità del concerto sarà necessariamente diversa. Ma a fugare i dubbi provvede Maddalena da Lisca (Sovrintendente e Direttore Artistico di Bologna Festival), sottolineando come la resa sonora sarà garantita da una camera acustica, mentre la possibilità di accogliere un pubblico più numeroso contribuirà al fine benefico della serata (grazie al sostegno di Illumia, l’incasso sarà infatti devoluto a favore di ANT, Fondazione Policlinico Sant’Orsola e Associazione La Mongolfiera).

Roma, Auditorium Parco della Musica 21 10 2010 Ritratti di Antonio Pappano per cd Emi Rachmaninov ©Musacchio & Ianniello

La rassegna dedicata ai “Grandi Interpreti”, vero fiore all’occhiello di Bologna Festival, ospiterà poi altre due orchestre prestigiose: il 9 giugno la London Symphony Orchestra diretta da Antonio Pappano (da questa stagione “Sir Tony” è direttore principale della compagine, dopo aver guidato per quasi vent’anni l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia); e il 17 ottobre l’Orchestra Sinfonica della RAI diretta da Kirill Petrenko (attuale direttore stabile dei Berliner). I due concerti si svolgeranno nel più tradizionale Teatro Auditorium Manzoni; così come gli appuntamenti con altri grandi solisti, come Sol Gabetta, Bertrand Camayou, Angela Hewitt, Andrea Lucchesini, Fabio Biondi.

Kirill Petrenko. Ph Chris Christodoulou

Il tutto sarà preceduto da due eventi speciali con i pianisti Stefano Bollani (il 19 febbraio, da tempo sold out) ed Evgeny Kissin (31 marzo). E fra gli eventi di questa primavera si può ascrivere anche la serata del 17 maggio, quando alla Chiesa di Santa Cristina della Fondazza verrà reso omaggio a Stanislao Mattei (esponente della cosiddetta “scuola bolognese” a cavallo tra ‘700 e ‘800, nonché maestro di un giovanissimo Rossini): in occasione del bicentenario della morte, verrà proposto il suo “Oratorio della Passione”, composto nel 1792 su libretto di Pietro Metastasio; protagonisti l’Orchestra sinfonica Rossini diretta da Enrico Lombardi, il Coro da camera dell’Alma Mater Studiorum e alcuni solisti.

Sol Gabetta. Ph Julia weseley

Quest’anno Bologna Festival spegne 44 candeline: chissà quanti, fra il pubblico di oggi, erano seduti nella Sala Europa del Palazzo della Cultura e dei Congressi quel 4 maggio 1982, ad ascoltare il recital del mezzosoprano Marilyn Horne (vera signora del canto rossiniano) che inaugurò la rassegna!

Fu l’inizio di un fortunato progetto, che da subito entusiasmò gli appassionati di musica grazie al suo mix di interpreti famosi e programmi interessanti; una rassegna che ha visto esibirsi a Bologna: pianisti come Argerich, Sokolov, Lonquich; direttori del calibro di Abbado, Harding, Mehta, Chailly; e poi violinisti (Accardo, Faust, Mullova), violoncellisti (Rostropovic, Brunello, Maisky) e centinaia di altri grandi e grandissimi musicisti. L’elenco dettagliato e “ragionato” dei concerti, stagione per stagione, è riportato nel volume celebrativo “40 anni di Grandi Interpreti”, curato da Nicola Pirrone ed edito da Pendragon.

Bologna Festival non è però solo “nomi famosi”. I sette appuntamenti del cartellone principale saranno infatti affiancati da alcune rassegne collaterali, nate nel corso degli anni, che un po’ alla volta hanno assunto una dimensione propria, occupando anche spazi diversi. Come “Talenti”, vetrina di giovani artisti (nel chiostro della Basilica di Santo Stefano), e “Il Nuovo, l’Antico, l’Altrove”, che intreccia musiche di ieri, oggi e paesi lontani (all’Oratorio di San Filippo Neri e alla Chiesa di Santa Cristina). E lo sguardo si volge anche al pubblico di domani, con le rassegne “Baby Bofè” e “Classica in sneakers”. Il programma completo è sul sito www.bolognafestival.it .

“Ogni anno la sfida per riempire di musica di qualità la nostra città, di lavorare con tutte le istituzioni del territorio, da quelle pubbliche alle private, di continuare nella necessaria opera di divulgazione del repertorio che amiamo – sottolinea Maddalena da Lisca – è per noi un impegno costante che non permette soste, ma ci sostiene la convinzione etica che di bellezza ed arte alla portata di tutti non ce ne sia mai abbastanza per migliorare la qualità della nostra vita e della nostra comunità”.

Liliana Fabbri

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