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Venezia discute il futuro dell’Olivolo

N. 87- Marzo 2024

 

 

 

Venezia discute il futuro dell’Olivolo

L’isola di San Pietro di Castello, a est del centro storico di Venezia, costituisce un’area relativamente isolata dall’attività turistica. Originariamente detta Olivòlo, l’isola rappresenta uno dei più antichi insediamenti umani della Laguna Veneta, abitata prima ancora che Venezia si costituisse come città.

Sull’isola si trova il complesso monumentale denominato “ex caserma Sanguineti”, di proprietà del demanio dello Stato che riveste un rilevante valore storico-identitario, perché composto dall’ex palazzo patriarcale (sede vescovile fino al trasferimento della stessa a San Marco nel 1807), dall’ex scuola del SS. Sacramento e da altri edifici cinquecenteschi di derivazione duecentesca. Del complesso monumentale fa parte anche un’area archeologica di eccezionale interesse culturale in quanto vi sono stati ritrovati i primi insediamenti umani stabili in centro storico.

L’ex chiesa e l’ex infermeria di S. Anna a Venezia sono limitrofi al complesso Sanguineti, appartengono anch’essi al demanio dello Stato e sono parte di un più ampio complesso conventuale seicentesco, che nell’Ottocento venne spogliato di ogni arredo e adibito ad ospedale militare della Marina.

Si tratta di una zona che già ad un primo sguardo invita alla calma. Ma la coda del “pesce” lagunare in questo periodo è agitata da un conflitto tra amministrazione comunale ed un gruppo di abitanti che si sono riuniti in Comitato.

Ha dato loro voce l’allora senatrice M5S Orietta Vanin con l’interrogazione parlamentare del 25/11/21. Al centro della querelle, la “proposta di valorizzazione” presentata dalla società immobiliare francese Areta, giudicata meritevole d’interesse dalla Giunta comunale di Venezia. La proposta coinvolge due compendi di proprietà demaniale, l’ex Caserma Sanguineti, comprendente un’area di inestimabile valore archeologico sottoposta a vincolo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, e l’ex Monastero di Sant’Anna con l’adiacente ex infermeria.

La “proposta” trasferisce l’area dal demanio dello Stato a quello comunale per essere poi data in gestione al soggetto privato in questione ad uso ospitalità d’impresa, co-working, co-living, foresteria, ristorazione e centro benessere e per adibire una parte degli spazi scoperti a verde condiviso.

Il gruppo San Pietro di Castello (sanpietro.santanna@libero.it), costituito da abitanti della zona, ha depositato (il 17/06/22) una petizione sottoscritta da 1.117 cittadini che chiede la sospensione della delibera n. 252 del 26.10.2021 e che si apra un vero confronto pubblico sul destino di Olivolo e della zona est di Castello coinvolgendo in primis i veneziani che vi abitano.

Essi affermano che nella delibera comunale è prevista l’espulsione degli attuali abitanti, cancellando così un patrimonio vivente di memorie, relazioni, pratiche solidali fortemente intrecciate col tessuto sociale della zona di Castello. I residenti sono sostenuti da Italia Nostra, da diversi partiti e da alcuni Comitati, mentre – per bocca dell’assessore al Patrimonio Paola Mar- il Comune sostiene che parlare di un nuovo albergo è scorretto, mentre per l’area in oggetto si profila un modello di co-housing.

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